Firmato disciplinare “Galina – Capece”: lavori ultimati entro il 2017

È stato sottoscritto nella mattinata di ieri – mercoledì 4 maggio - presso l’Assessorato ai Lavori Pubblici della Regione Puglia a Bari

il disciplinare regolante i rapporti fra Regione e Comune di Mesagne per la realizzazione dell’intervento infrastrutturale di “Sistemazione idraulica del canale di Galina – Capece – IV stralcio”.

A firmare il protocollo alla presenza dei tecnici regionali sono state l’Assessore ai Lavori Pubblici ed Urbanistica Palma Librato e l’ing. Rosa Bianca Morleo, responsabile del servizio Lavori Pubblici dell’Ente, per la parte tecnica.

Il progetto di Mesagne - fra i 68 finanziati dalla Regione - è tra quelli economicamente più corposi: più precisamente è il terzo dopo Bari e Massafra e non prevede compartecipazioni con fondi comunali. Il finanziamento ottenuto, pari a € 3.310.280 darà la possibilità di concludere il IV stralcio della messa in sicurezza del canale Galina Capece in zona Seta e di conseguenza abbassare notevolmente il livello di rischio di dissesto idrogeologico della città ed eliminare quasi completamente il vincolo idrologico del PAI in quella area della città, consentendole, così, uno sviluppo urbanistico più sicuro.

«Questa è una di quelle opera per la quale vale una intera esperienza di assessorato - a dichiarato con soddisfazione l’Assessore all’Urbanistica e Lavori Pubblici Palma Librato - La messa in sicurezza della città – ha proseguito l’assessore - è il primo passo da compiere quando si assume un ruolo così delicato. Mesagne è un territorio fragile e proteggerlo mettendo in atto una politica di visione della sua messa in sicurezza a lungo termine è per noi il dovere morale più alto da perseguire».

Il finanziamento prevede un programma di atti amministrativi, progetti e realizzazione di opere molto serrato: l’opera dovrà essere completa e collaudata entro il 2017. «Questo non spaventa – ha concluso l’assessore - ed anzi introduce nuovi e importanti elementi di stimolo sia per l’attività del settore, sia per l’energia che immettiamo nel territorio in termini di lavoro».

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