Sindaco, perché non revocare all’Assessore ai LL.PP. la delega e nominarla consulente?
Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera di un nostro affezionato lettore.
Come era prevedibile le promesse elargite, con cinismo e leggerezza, in campagna elettorale dall’allora candidato ed oggi Sindaco Pompeo Molfetta si sono disperse come fumo al vento.
Tanto che colui il quale aveva assicurato che avrebbe riportato Mesagne in serie A in ogni utile occasione pubblica (Consegna delle chiavi della Città alla Santa Protettrice, Consiglio Comunale) non si stanca di ripetere ai Mesagnesi che la mission della sua Amministrazione è quella di assicurare l’ordinarietà con buona pace degli annunciati progetti in favore dei giovani, disoccupati, agricoltori, commercianti, i più deboli ecc. ecc., tutti frettolosamente archiviati.
Eppure c’è un Assessore che sembra non rassegnarsi all’idea di una Mesagne immersa nel quotidiano ma, in controtendenza con il tanfo della mediocrità che ammorba Molfetta e la sua Giunta, sogna una città smart.
In una ennesima intervista autocelebrativa rilasciata e/o eterodiretta ad un “Blog”, l’Assessore ai LL.PP. ed Urbanistica ci racconta della sua esperienza amministrativa e della volontà di portare “qualità nel settore dell’Architettura e della Urbanistica”; saremmo insomma, a sentire l’Amministratore, alla vigilia della costruzione della “Citta Ideale”.
Le esternazioni dell’Assessore stridono con il profilo politico-amministrativo scelto da Molfetta tanto che è lecito chiedersi: è il Sindaco - prigioniero della quotidianità - inadeguato alla costruzione di un futuro radioso per la città o è l’Assessore a sparare boiatee pazzesche al pari di quelle di fantozziana memoria?
Su un punto però i due convergono: se Mesagne arranca la responsabilità è della struttura tecnica composta da “burocrati” “passa carte” chiusi a qualsiasi cambiamento. Per questa ragione sin dal suo insediamento l’Amministrazione Comunale è alla ricerca di un super tecnico da collocare al vertice del settore Urbanistico e LL.PP in grado di rilanciare un settore nevralgico per lo sviluppo della città.
Dopo alcune anticipazioni giornalistiche la ricerca sembra al palo pur avendo Molfetta la soluzione a portata di mano. Grazie all’incarico di Assessore ai LL.PP. ed Urbanistica, Mesagne ha scoperto di avere tra le sue figlie migliori una eccellenza, una professionista copertasi di gloria in terre lontane e che per amore della sua città è disposta a sobbarcarsi qualche centinaio di Km al giorno pur di contribuire a collocare la patria natia nel novero delle città europee. Purtroppo queste sue doti e potenzialità si scontrano con un vero e proprio muro di gomma rappresentato dalla macchina amministrativa che può soltanto indirizzare ma non condurre personalmente, per la nota distinzione tra atti di indirizzo politico, riservati agli Organi Politici, e atti di gestione di competenza dei Dirigenti Comunali.
Ma allora, perché non revocare all’Assessore la delega e nominarlo seduta stante consulente posizionandolo al vertice della area tecnica?
Il Sindaco, in un sol colpo e con un notevole risparmio economico, disporrebbe di un professionista sulla cui affidabilità politica non potrebbe nutrire alcun dubbio ed, al tempo stesso, affiderebbe il volante del settore tecnico ad un esperto che in quanto a visioni – sulla carta e a parole – non è secondo neanche al compianto Arch. Zaha Hadid (Bagdad 31.10.1950 – Miami 31.03.2016).
(lettera firmata)