Rimodulato il servizio di integrazione scolastica, intervento del sindaco
L’integrazione scolastica è un servizio di assistenza scolastica ai bambini disabili.
Le prestazioni necessarie vengono determinate dal NIAT sulla base di schede individuali predisposte in ragione della disabilità riscontrata e devono essere offerti da operatori sanitari messi a disposizioni della ASL, da assistenti scolastici (insegnanti di sostegno e personale ATA) e da operatori socio assistenziali forniti dall’ambito sociale di zona (Comuni) in modo che l’intervento multidisciplinare garantisca assistenza, accoglienza ed integrazione.
In passato questi tre organismi - ASL, scuola e Comuni - hanno operato in modo spesso disarticolato perché disomogenea era la disponibilità di risorse e diverso il personale assegnato. Gli operatori ASL, essendo personale integralmente stabilizzato a tempo pieno (36 ore settimanali) potevano e possono soddisfare i bisogni del disabile durante tutto l’orario delle lezioni talvolta anche oltre le esigenze specifiche dei ragazzi, mentre gli operatori messi a disposizione dai comuni, in ragione di un budget ridotto e di un esiguo monte ore assegnato, potevano assistere i ragazzi per un tempo minore rispetto alla durata delle lezioni con una ripartizione oraria media che nel tempo si è sempre più assottigliata fino a 2 ore al giorno su ogni singolo ragazzo. Dunque non si realizzava mai una assistenza integrata, individualizzata e multidisciplinare neanche quando le risorse erano cospicue o quando si impinguavano impropriamente creando non di rado diseconomie nel bilancio dell’ambito sociale di zona.
Quest’anno la situazione è aggravata da una ulteriore contrazione delle risorse dedicate che sono passate da circa 834.000 € circa dello scorso anno ai 650.000 € di quest’anno di cui residuano ad oggi 124.000 € circa con cui bisogna coprire il trimestre settembre/dicembre 2016. Se quindi l’impostazione del servizio e la ripartizione del monte ore che questa cifra produce rimanesse la stessa dello scorso anno i comuni potrebbero assistere gli studenti assegnati loro per meno di un’ora di media al giorno.
Per queste ragioni i comuni dell’ambito BR/4 più volte riunitisi nel Coordinamento Istituzionale, dopo aver ottenuto l’assenso da parte dei dirigenti ASL, del NIAT e dei dirigenti scolastici, hanno concordemente ritenuto di modificare l’impianto del servizio.
Non si opererà più in maniera autonoma ma ciascun ente (ASL, Comuni, Scuola) metterà il proprio personale, il proprio monte ore a disposizione del dirigente scolastico che predisporrà un piano di intervento individualizzato in ragione del pool di risorse umane disponibili indipendentemente dalla loro provenienza. Così che gli operatori gli operatori ASL non avranno più un rapporto con l’utente di 1:1 a tempo pieno ma all’occorrenza si renderanno disponibili, insieme agli operatori di base della scuola, ad integrare l’assistenza anche sui ragazzi non completamente “coperti” dagli operatori messi a disposizione dai comuni.
Le proiezioni fatte dall’Ufficio di Piano lasciano supporre che questa riorganizzazione del servizio possa rispondere adeguatamente ai bisogni, sempre che tutti applichino questo principio della flessibilità e tutti rimodulino la gestione del proprio personale in funzione del raggiungimento di questo obiettivo. Non è escluso tuttavia che ci possano essere, per lo meno all’inizio, delle criticità soprattutto nei plessi scolastici scoperti da operatori ASL.
È necessario dunque monitorare precisamente le situazioni per almeno dieci giorni per predisporre aggiustamenti mirati caso per caso, scuola per scuola non escludendo la possibilità che alcune ore e/o operatori possano essere spostati da una scuola ad un’altra, da un utente all'altro. Ne è preclusa la possibilità ai comuni di implementare il monte ore assegnato utilizzando però risorse aggiuntive proprie. Per questo è necessario riprogrammare a breve sia l’Ufficio di Piano sia il Coordinamento Istituzionale dell’ambito BR/4 per fare il punto della situazione.
Alla luce di queste considerazioni chiediamo ai genitori di segnalare prontamente difficoltà e disagi e a tutti i soggetti coinvolti di avere un atteggiamento collaborativo in modo da riuscire a fornire servizi adeguati pur in una congiuntura estremamente difficile che si registra un po’ ovunque anche in distretti e regioni molo più avanzate e ricche di noi.
Pompeo Molfetta
Sindaco di Mesagne