Pannelli solari su palazzo dei celestini: “Risvegli di coscienza istituzionali …”
La questione dell’impianto Solar cooling sul tetto di Palazzo dei Celestini continua a scuotere le coscienze e gli umori degli amministratori
“a fase alterne” e stranamente in concomitanza con le denunce mosse ora dalla politica, ora dalla società civile, ora dai media nazionali e regionali. Un’opera che, ricordiamolo, ha rappresentato sin dall’inizio uno sfregio al nostro patrimonio artistico perché mal si coniuga all’interno di un edificio di grande rilevanza storica e architettonica.
A riaccendere questa volta i riflettori sulla vicenda sembra sia stata l“invasione di campo” fatta dalle telecamere di Telenorba, che dopo averci contattato, viste le diverse denuncie fatte in questi anni, ha voluto portare all’attenzione dell’opinione pubblica, nella giornata di giovedì u.s., una vicenda incresciosa su cui ancora non si è seriamente intervenuti.
E così, all’indomani del blitz, si è appreso dalla stampa che l’assessore Librato abbia deciso, “finalmente”, di convocare un tavolo tecnico con i responsabili della ditta che ha installato l'impianto solar cooling per contestargli il malfunzionamento dello stesso. La stessa reazione impulsiva “assessorile” registrata – come si ricorderà - all’indomani della denuncia pubblicata su “il fatto Quotidiano” nell’aprile scorso, sulla stessa questione e sullo sperpero delle risorse pubbliche. Sulla questione “malfunzionamento dell’impianto”, la vicenda assume i contorni del grottesco se si considera che sono passati due anni dalla consegna dell’impianto e un anno e mezzo dall’insediamento della giunta Molfetta, e da allora, nonostante le continue sollecitazioni nulla di significativo è stato fatto. Ricordiamo che l’impianto ha avuto un costo di circa 460.000 euro di cui circa 90.000 provenienti dal bilancio comunale. Logica avrebbe voluto che, subito dopo aver riscontrato il malfunzionamento, l’amministrazione avrebbe dovuto esigere dalla ditta tutte le informazioni sul puntuale e corretto funzionamento! Si chiama semplicemente diligenza del buon padre di famiglia (esattamente come più volte Progettiamo Mesagne ha richiesto di fare sia in merito all’impianto del solar cooling, sia in merito al circuito delle telecamere del neo parco “Potì” ancora oggi inutilizzabili).
Siamo dunque di fronte all’ennesimo tentativo da parte dell’assessore e di questa amministrazione di salvare le apparenze ricorrendo al banale stratagemma del “.. fare qualcosa per non fare nulla…”, di celebrare l’autoreferenzialità nel tentativo di distrarre l’opinione pubblica in attesa che tutte le vicende prima o poi …finiscano nel dimenticatoio. -
il coordinatore di ProgettiAmo Mesagne
Antonio Calabrese