Studio epidemiologico, MBC: “approfondire i dati su Mesagne”

Il 4 luglio scorso è stata resa pubblica dalla Regione Puglia l’indagine epidemiologica dal titolo “Studio di coorte sugli effetti delle esposizioni ambientali sulla mortalità e morbosità della popolazione residente a Brindisi e nei comuni limitrofi”,

disponibile sul sito della Regione all’indirizzo https://www.sanita.puglia.it/documents/890301/896208/Rapporto+Studio+Coorte+Brindisi+-+040717/3606ef78-f6f9-4cb0-851b-865f955608fe .

Si tratta di uno studio che, rispetto ai numerosi precedenti, adotta una metodologia particolarmente adatta ad indagare le correlazioni tra le esposizioni ambientali ed gli eventi sanitari di una popolazione.

Lo studio si è basato sull’analisi della popolazione residente in 7 Comuni (Brindisi, Carovigno, San Vito, Mesagne, Torchiarolo, San Pietro Vernotico, Cellino, in tutto circa 223.934 persone), seguendo per ciascun individuo la storia clinica e attribuendo a ciascun componente della coorte i valori di esposizione a PM10 (Particolato) SO2 (Anidride Solforosa) e COV (Composti Organici Volatili), relativi al proprio luogo di residenza, e stimati sulla base di un modello di dispersione in cui sono confluiti i dati disponibili riguardanti le emissioni.

In particolare, le emissioni di PM10 e di SO2 sono attribuibili alle centrali elettriche, quelle di COV al Petrolchimico.

Dall’indagine emerge una significativa ricorrenza di decessi per varie patologie, di diagnosi di tumore e di numero di ricoveri ospedalieri, proprio nei territori più esposti alle emissioni prese in considerazione, confermando quanto era già emerso in altri studi, ovvero che una parte della mortalità e della morbilità nel territorio brindisino è attribuibile alle emissioni industriali.

Nello studio della mortalità per singoli comuni emerge un dato di notevole importanza riguardo il Comune di Mesagne: nel periodo considerato dallo studio (dal 2000 al 2013) si è registrato un elevato tasso di mortalità sia per gli uomini che per le donne.

Guardando le cause specifiche dei decessi, esse risultano in ordine di incidenza: per gli uomini, le cause naturali, i tumori maligni in generale (quello al polmone in particolare), le malattie del sistema circolatorio, le malattie cerebrovascolari, le malattie respiratorie, quelle polmonari cronico ostruttive e quelle dell’apparato digerente; per le donne, le cause naturali, i tumori dello stomaco, i tumori della mammella, le malattie neurologiche, le malattie del sistema circolatorio, quelle cerebrovascolari e quelle dell’apparato respiratorio, le infezioni delle vie respiratorie e le malattie polmonari cronico ostruttive.

Nello studio si legge anche che all’interno dell’analisi svolta non sono stati incrociati i dati relativi alla condizione socio-economica dei soggetti appartenenti alla popolazione esaminata con gli altri dati elaborati, e tuttavia non è da escludere il peso di questa variabile rispetto ai dati registrati a Mesagne: è ben noto infatti che forti diseguaglianze sociali e bassi livelli socio-economici si accompagnino spesso a peggioramenti negli indicatori di salute (vita media, mortalità, ricoveri, ecc.).

Sebbene sia poco probabile che i cittadini mesagnesi siano particolarmente esposti agli inquinanti industriali, dobbiamo evidenziare che qualche mese fa una simulazione dell’ARPA Puglia sulla dispersione degli inquinanti atmosferici aveva fatto registrare proprio a Mesagne concentrazioni elevate di alcuni di questi, con valori prossimi a quelli rilevabili a Taranto. Non ci risulta che alla pubblicazione di quella simulazione siano seguiti degli approfondimenti con misurazioni sul campo per verificare se i risultati del modello avessero un riscontro nella realtà.

Ha fatto bene, pertanto, a nostro avviso, il Sindaco di Mesagne a chiedere alla ASL Brindisi, tramite la conferenza dei sindaci, che sia organizzato un incontro con gli estensori dello studio affinché siano forniti maggiori dettagli sui dati pubblicati. Riteniamo, tuttavia, che anche la cittadinanza debba essere informata e soprattutto che debbano essere disposte ulteriori indagini.

Dai grafici che illustrano i livelli socio-economici nei singoli comuni, inclusi a complemento dello studio, si osserva per Mesagne la prevalenza dei colori relativi alle classi sociali medie e basse, secondo la classificazione adottata dagli autori dello studio. Sarebbe interessante che si approfondisse questo dettaglio in rapporto agli altri comuni studiati e agli altri dati emersi.

Si tratta di una correlazione, quella tra morbilità/mortalità e condizione economica, che, se confermata, non potrà che aprire ulteriori riflessioni. Bisognerà chiedersi in che misura l’alto tasso di povertà sia la pesante eredità storica dei decenni più recenti, una storia segnata dalla nascita e dalla crescita della criminalità organizzata e da profonde trasformazioni economiche, con l’arresto, o comunque il forte ridimensionamento, di quello sviluppo industriale che aveva dato lavoro a tanti mesagnesi. Si dovrà comprendere quale sia il divario tra le condizioni socio-economiche più elevate e quelle più basse, un divario che molto probabilmente si paga in termini di perdita di salute. Chiediamo pertanto che un approfondimento specifico dello studio epidemiologico della Regione Puglia sia condotto con gli autori dello stesso proprio su Mesagne ed a Mesagne, attraverso un percorso di conoscenza partecipato, che a cominciare dai cittadini attivi coinvolga tutta la popolazione.

MESAGNE BENE COMUNE

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