Il futuro di Mesagne e del Centro Storico oltre l'operazione "Civico 20" (Giuseppe Giordano)

I dieci arresti che il Commissariato di Polizia ha eseguito, in Mesagne, non ha stupito più di tanto e neanche le dichiarazioni che il tutto avveniva alla luce del sole hanno destato sorpresa.

 

Il traffico di droga che si svolgeva nel centro storico della città non era un qualcosa di organizzato e gestito dalla criminalità “di rango” o da qualche appendice della Sacra Corona Unita che proprio in quella parte della Città ha visto la luce qualche decennio fa. Sembra piuttosto - da quel che è dato sapere – si tratti di un'attività impiantata da alcuni soggetti, che già per altre circostanze erano noti alle forze dell’ordine.

Il perché tutto si è svolto nel Centro storico della città non è difficile scoprirlo. Si tratta di una zona che, durante le ore diurne e per tutto l’anno, anche nella stagione estiva limitata a luglio ed agosto, è deserta, poco frequentata con totale assenza di attività lavorative e soprattutto di associazionismo.

Qualche tempo fa, nel periodo immediatamente successivo allo sbarco degli albanesi del 1991, il centro storico era diventato luogo malavitoso, in cui addirittura era difficile e pericoloso inoltrarsi con una popolazione di minori e di giovani al limite della devianza e soprattutto con tanto degrado anche fisicamente percepibile tra vie puntellate, smottamenti di pavimenti a causa delle infiltrazioni di acqua, aperture di lesioni evidenti sulle facciate di vecchie case con i tetti già crollati.

I quartieri di “Sant'Anna” e “San Cipriano” erano quartieri fantasma... All’epoca, si costituì l’Associazione “Il samaritano”e, con quella, altre aggregazioni, prima fra tutte “Janova”.

Riuscirono a convogliare il tutto, alla fine degli anni ’90, nell’iniziativa di “Natale nel cuore” con il coinvolgimento delle scuole, delle parrocchie, del territorio di tutta la città, il cui nucelo iriginario, quello entro le mura era appunto a forma di cuore.

Poi, con il passar del tempo, tutto finì e le responsabilità non furono mai definite. “Mesagne nel cuore” era un appuntamento troppo importante e la “politica” voleva la sua parte. Ma non si trovò una soluzione soddisfacente per tutti; l’Assessorato alla cultura andò per la sua strada con altre iniziative e, di fatto,  “Natale nel cuore” scomparve, le Associazioni si dileguarono, e negli anni successivi la gente ha continuato a girare, durante il periodo natalizio, alla ricerca di un qualcosa che non c’era più.

Chi viene a Mesagne durante il giorno vedrà la desolazione più completa di vie e viuzze, con scarse attività lavorative e con una “Cantina” enogastronomica che le sere estive riempie piazze e strade che vanno dal Castello a Piazza Commestibili. Insomma, Mesagne ed il suo centro storico sembra soffrire di una doppia personalità: bello e invitante nelle ore serali ed in alcuni luoghi, ma per il resto del giorno...

Si è in attesa di una nuova politica per il Centro storico, che deve monitorare i problemi e soprattutto gli spazi operativi, forse si è in attesa anche di una rinnovata amministrazione che riesca ad assumere decisioni non elaborate a tavolino.

Ma la giornata di mercoledì scorso ha suggellato, tuttavia, un grosso risultato per la città e per il Commissariato di Polizia, un rapporto di fiducia tra cittadini e Forze dell’Ordine, un qualcosa che si percepisce nei rumors locali, quella fiducia che ha spinto molte persone, da quel che è dato sapere, a fidarsi e confidarsi, che ha garantito il successo dell’operazione di queste ultime ore ma soprattutto che fa sperare nell’immediato futuro. Per questo il ringraziamento non deve essere fatto per il risultato conseguito ma per aver saputo interpretare la città nel modo migliore; su questo è significativo e percepibile l’apporto dato in prima persona dalla dirigente del locale Commissariato, la dott.ssa Rosalba Cotardo. Per tanti genitori in pensiero per i loro figli, evidentemente una persona di cui fidarsi ed alla quale confidarsi.

Giuseppe Giordano

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