Camera di Commercio, Malcarne: “polemiche inutili, si pensi a programmare, il futuro è nelle mani delle imprese, non della politica”
Sforzandomi di essere non polemico ed intellettualmente onesto :
– nonostante numeri di bilancio virtuosi la Camera di Commercio di Brindisi nn potrà avere autonomia funzionale perché la riforma chiede 75.000 imprese iscritte al registro contro le nostre 42.000, legittimando il principio che un Ente più grande abbia maggiore efficienza in termini di costi-benefici (tesi ovviamente non vera nella maggioranza dei casi, compresa la nostra)
– i servizi camerali sono aumentati in qualità ed efficienza con la metà degli incassi del diritto annuale ;
– il personale camerale sia pur sotto organico ha svolto con competenza diligenza e sacrificio tutti i servizi loro affidati superando di gran lunga gli obiettivi prefissati ;
– presidente, componenti di giunta e consiglio non hanno alcun compenso per la propria attività;
– che continueremo a lavorare per nn svilire il territorio e fornire i servizi necessari a tutte le imprese brindisine anche dopo l’accorpamento;
– abbiamo 9 progetti interreg transfrontalieri che hanno superato la prima fase di ammissibilità a finanziamento che riguardano la promozione della produzione di eccellenza delle nostre imprese e la promozione del territorio;
– le scelte del nostro Ente hanno sempre avuto massima condivisione e coinvolgimento ;
– nonostante una riforma nn condivisa e dal futuro incerto (visti i 4 ricorsi di legittimità costituzionale presentate da altrettante regioni) la qualità ed efficienza nella erogazione dei servizi del nostro Ente non è mai diminuita !
– che pur essendo camera transfrontaliera (in questi anni sono state decine gli atti di collaborazione e protocolli di intesa che hanno sviluppato attività imprenditoriali con più di 15 camere di commercio estere greche albanesi e croate) non siamo considerati “eccezione ” alla pari di Sassari che di fronte ha solo la Corsica !
– che le chiacchiere stanno a zero e ancora oggi leggo dichiarazioni non univoche sulla necessaria autonomia delle camere di Commercio locali, anzi in molti si chiedono cosa siano a cosa servono e perché non le hanno ancora chiuse tutte !!!!
Pertanto chiedere alla politica di difendere la presenza dell’ente sul territorio appare inutile paradossale e sicuramente non “coinvolgente” o “utile” in termini di consenso;
– che lascia perplessi la firma di un decreto da parte del Ministro Calenda con 4 ricorsi di legittimità costituzionale innanzi alla consulta… se i ricorsi vengono accolti che si fa ??? !!!!
– che ridurre la riflessione più volte chiesta ed auspicata sulla (r)esistenza e permanenza delle camere di commercio locali ad una sterile boutade ferragostana da trattare sui giornali ed i social è svilente per l’Ente stesso, chi lo rappresenta, chi ci lavora e per le oltre 42.000 imprese del territorio brindisino iscritte e che avrebbero sicuramente apprezzato attenzione e considerazione quando richiesta e quando poteva essere fruttuosa ed utile.
– che viste le premesse suesposte bisogna considerare pragmaticamente il futuro:
La nuova Camera di Commercio Brindisi-Taranto sarà la seconda camera più grande di Puglia dopo quella di Bari;
Che i servizi verranno erogati senza alcuna discontinuità dalla nuova camera quando l’iter di accorpamento sarà giunto a compimento;
Che è nelle mani delle imprese e non della politica il futuro della nostra Camera di Commercio e della futura Camera Brindisi Taranto , quindi …
schiena dritta e tutti al lavoro !