Il Comune di Ostuni attiva i “Voucher Sociali” e il servizio gratuito di assistenza sociale domiciliare.

Un esempio da seguire.

Nell’intento di promuovere interventi sociali e assistenziali che garantiscano un aiuto concreto alle persone e alle famiglie in difficoltà economica, l’amministrazione comunale attiva i “Voucher Sociali” (DdG n. 2546 del 29 dicembre 2017).

A occuparsene sarà la Welfare Company SRL di Genova, individuata attraverso la piattaforma del Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione. La società sarà responsabile del servizio di realizzazione, erogazione, monitoraggio e rendicontazione dei titoli d’acquisto per un valore complessivo di 50mila euro. I “Voucher Sociali” sono strumenti economici a sostegno di un reddito precario e saranno utilizzabili all’interno di un circuito di Punti di Servizio affiliati, presso cui i beneficiari potranno recarsi per effettuare acquisti di prodotti alimentari e medicinali.

«Grazie al sostegno di tutta l’amministrazione – dichiara l’assessore alle Politiche Sociali, l’avvocato Antonella Palmisano – il mio ufficio ha voluto dare un segno forte e tangibile di sostegno alle fasce più deboli. In base ad uno studio delle problematiche più comuni che attanagliano le famiglie in difficoltà, si è voluto circoscrivere l’utilizzo dei voucher per colmare esigenze di prima necessità e pertanto assicurare un aiuto serio e concreto. L’obiettivo è quello di arginare il fenomeno della mancanza di sufficiente cibo e di tutelare il diritto alla salute, non di elargire somme che potessero essere utilizzate per cose futili e con finalità distrattive. Tutte le attività ostunesi connesse ai bisogni individuati, interessate a far parte della rete di distribuzione, potranno iscriversi, appena verrà divulgato l’avviso pubblico, e partecipare attivamente a questa iniziativa. Si precisa che tali voucher saranno spendibili solo nel territorio di Ostuni al fine di attivare anche un ritorno economico che arricchisca il tessuto commerciale della nostra città».

Diversi sono gli interventi che l’assessorato alle Politiche Sociali sta mettendo in campo per sostenere le fasce deboli, tra questi s’inserisce anche il servizio di assistenza sociale domiciliare per il quale è stata stanziata la somma di 40mila euro (DdG n. 2566 del 29 dicembre 2017). Dal 15 gennaio prossimo infatti, oltre al servizio erogato dall’Ambito Territoriale 2BR, i cittadini ostunesi bisognosi di assistenza domiciliare potranno contare sul servizio aggiuntivo istituito dal Comune di Ostuni, che verrà erogato dalla Cooperativa Sociale “Libera”. La Onlus, che si è occupata di fornire la prestazione negli anni addietro, continuerà a provvedere all’erogazione del servizio grazie alle risorse economiche reperite in autonomia dall’assessorato alle Politiche Sociali.

Sensibile alle problematiche dovute alla carenza di assistenza domiciliare causata dai tagli regionali, l’assessorato ha con sforzo recuperato ulteriori somme per metterle a disposizione delle famiglie ostunesi in condizioni di seria difficoltà. «Non ci siamo voluti arrendere di fronte all’imminente cessazione del servizio a causa della mancanza di fondi – dichiara l’assessore Palmisano – che purtroppo avverrà nei prossimi giorni in molti comuni. Tante famiglie sono in difficoltà e aver messo a disposizione ulteriori somme per non interrompere un servizio fondamentale. Le famiglie si aspettano sostegno concreto e posso dire che il nostro è un impegno costante e giornaliero, talvolta difficile da portare avanti e pieno di ostacoli. Ritengo che nonostante tutto sia indispensabile portare avanti questa battaglia e non arrendersi davanti a chi, ostile e senza criterio, sembra non voler capire che la salute è un bene primario e che deve essere tutelato prima di ogni altra cosa, anche a discapito di altri impegni di spesa. Questo è un primo, piccolo passo per garantire dignità e conforto a chi lotta tutti i giorni per una vita migliore, con estrema sofferenza e umiltà. Non possiamo che essere vicini a questi cittadini e fare qualcosa di significativo per alleviare le già ben gravi e insostenibili condizioni di vita».

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