Serrata dialettica tra il Consigliere Mauro Resta e l'assessore Calò sulla mensa scolastica

La rivoluzione del servizio mensa informatizzato, portato avanti dal comune di Mesagne, sta giustamente creando grossi disagi alle famiglie degli alunni che ne usufruiscono.

 

Questo sistema al di là dei risultati che potrà portare negli anni a venire, non tiene conto in alcun modo delle reali e concrete esigenze dei soggetti  fruitori cioè le famiglie mesagnesi.

Non può non evidenziarsi che nel predisporre la succitata piattaforma informatica il Comune di Mesagne non ha tenuto minimamente conto del livello di informatizzazione che purtroppo non copre tutte le famiglie che utilizzeranno il servizio.

Situazione che non può rappresentare un freno al processo di informatizzazione, ma al contempo andrebbe previsto un sistema del “doppio binario”, e cioè mantenere il vecchio sistema in piedi per un altro anno, e farlo affiancare da quello attualmente previsto.

Ciò consentirebbe a coloro i quali sono meno esperti, di poter iniziare a prendere contezza della nuova situazione.

Detto processo di informatizzazione ha bisogno di un periodo di fisiologico rodaggio affinché possa spiegare pienamente i suoi effetti positivi su tutta la cittadinanza.

 Obbligare sin da subito le famiglie mesagnesi a procedere all’acquisto di buoni mensa mediante procedura on-line è senza dubbio un’ ingiustificata iniquità e un reale svantaggio per quei cittadini che probabilmente per colpe non proprie non posseggono un livello di alfabetizzazione informatica tale da poter fruire agevolmente del servizio.

Ma vi è di più! La succitata iniquità e conseguente disagio nelle famiglie mesagnesi è acuita dall’obbligo imposto dal Comune di Mesagne di ricaricare “il borsellino elettronico” di un importo non inferiore a 10 buoni pasto ricarica. Questa situazione andrebbe rivista! Non è concepibile che le famiglie fruitrici del servizio mensa siano obbligate ad effettuare un esborso economico fisso senza avere la possibilità di scegliere se acquistare una minore quantità di buoni pasto, in relazione alle proprie capacità ed i propri bilanci familiari.

Anche la procedura di comunicazione delle assenze dei figli dal servizio mensa, per la quale non si capisce ancora come verrà effettuata, o mezzo segnalazione on line, o personalmente presso gli uffici competenti, andrebbe rivista; non è accettabile che il genitore che si ritrova alla mattina il figlio con l’influenza sia costretto a correre prima presso gli uffici comunali per comunicare l’interruzione temporanea del servizio, e solo successivamente dal pediatra, come anche chi non ha un computer o un accesso ad internet come potrebbe effettuare la comunicazione on line. E’ una situazione iniqua, che va in una sola direzione, che chiaramente non è quella del fruitore del servizio.

Per non parlare del fatto che chi non è in possesso di bancomat o carta di credito debba sborsare due euro ad ogni ricarica di buoni pasto.

Alla luce di tutto quanto evidenziato sembra doveroso e auspicabile a parere di chi scrive che il Comune di Mesagne, conceda  perlomeno un anno di tempo durante il quale il servizio mensa scolastica possa essere fruito a scelta del richiedente o mediante la vecchia procedura molto meno oneroso per le famiglie o a mezzo della nuova piattaforma telematica, con degli aggiustamenti volti ad eliminare l’obbligo di acquisti multipli,  file fisiche presso l’assessorato, e l’abbattimento dei costi ulteriori rispetto al servizio.

Consigliere comunale Mauro Resta

 

In riferimento a quanto apparso sulla stampa relativamente alle criticità del servizio mensa informatizzato è doveroso segnalare alcune inesattezze.

Va subito evidenziato che non esiste un numero minimo di acquisto dei buoni. Si possono pertanto acquistare anche quantità inferiori a 10 buoni.

Ancora, per i casi di assenza per malattia , per impedimenti famigliari e altri casi di forza maggiore, non occorre recarsi perentoriamente e personalmente in ufficio ma si potrà comunicare tramite l’area riservata o si potrà preannunciare telefonicamente l’assenza e poi possibilmente recarsi in ufficio per confermare le assenze e la richiesta di sospensione del servizio. Sarebbe paradossale, ad esempio, imporre ad un genitore di recarsi in ufficio e poi dedicarsi al proprio figlio ammalato .

Relativamente alla questione della informatizzazione la normativa impedisce ed impedirà l’utilizzo del denaro contante per i pagamenti dei servizi della P.A. .

I costi della transazione commerciale sono previsti per le modalità di pagamento presso le tabaccherie. Come hanno già constatato le famiglie i pagamenti on line o a mezzo istituto bancario o carte ricaricabili hanno costi ridotti o in alcuni casi non hanno costi.

In ogni caso stiamo studiando per trovare strumenti di pagamento che possano eliminare il costo delle 2 euro.

Va ricordato poi che il regolamento prevede esenzioni o riduzioni per le fasce di reddito più basse o per situazioni particolari documentate.

È necessario in questa fase evitare strumentalizzazioni o informazioni inesatte.

In questi giorni abbiamo incontrato le famiglie e le scuole per spiegare meglio il sistema è superare le criticità.

Questo sistema è un sistema nuovo e come tale migliorabile con il contributo di tutti.

Voglio ricordare che l’ufficio istruzione ( che ringrazio per gli sforzi di questi giorni) ed il nostro ingegnere informatico , ing. Capodieci, sono a lavoro per qualunque informazione e supporto.

Dobbiamo andare tutti insieme nella stessa direzione. Sono convinto che con l’aiuto e la disponibilità di tutti questo sistema possa e debba funzionare.

Assessore Marco Calò

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