Ubaldo Lay, la piazzetta intestata e … lo svarione del depliant pubblicitario

Sabato prossimo verrà dedicata ufficialmente ad Ubaldo Lay una piazzetta del Centro Storico di Mesagne e l’Amministrazione comunale ha pubblicizzato l’evento con un depliant

dove oltre al programma della giornata, una foto del tenente Sheridan, un’immagine dal satellite della Piazzetta da intestare vi è anche un interessante ritaglio di giornale, opera di Renato Scardia, con tanto di didascalia: dalla “Gazzetta del Mezzogiorno” del 23 agosto 1960 (sic!).

Certo quei tempi sono lontani, in quell’anno, il 1960, il Cinema ci proponeva l’indimenticabile Fellini con la sua “Dolce Vita” ed il suo famoso fotografo Paparazzo, il 20 agosto si inaugurava l’aeroporto di Fiumicino e la settimana successiva si aprivano ufficialmente le Olimpiadi. Formidabile quell’anno! Ed i giornali non avevano la concorrenza di Internet e dei Social. Così non poteva mancare puntualmente il riferimento al cinema e nelle cronache locali i piccoli avvenimenti mondani, gli episodi che interessavano il mondo della celluloide; di conseguenza non poteva mancare Ubaldo Lay ricordato soprattutto per il suo “… ni vitimu!”.

Solo che sfogliando la Gazzetta del Mezzogiorno del 23 agosto 1960 non ci risulta che ci sia l’articolo apparso sul depliant, anzi per dirla tutta non risulta né il 23 e neanche nei giorni successivi.

Da ricordare solo che il 24 agosto del 1960, il giorno successivo, da quanto titolato nel depliant vi era un articolo che riportiamo con l’immagine in questo contributo dal titolo «Decisa dal Lions la costituzione di un comitato per lo sviluppo del teatro drammatico» e nel sommario: «La presidenza è stata offerta a Ubaldo Lay, intervenuto al meeting del sodalizio» qualcosa che riguardava Ubaldo Lay ma per ben altra cosa.

L’articolo di Renato Scardia, invece, vide la luce su altra testata che, all’epoca era molto seguita nella nostra Mesagne e qualche volta aveva anche qualche corrispondente. Renato Scardia, generalmente scriveva cronache del Sud su varie testate ed anche su Tempo, fondato e diretto per molti anni dall’indimenticabile Renato Angiolillo.

La precisazione viene fatta perché il depliant distribuito entra a far parte dei cultori di storia locale, che conservano tale tipo di materiale per compilare le varie emerografie riguardanti concittadini illustri e non.

Non servono le scuse dell’Amministrazione su questo svarione, è importante l’appello a coloro che hanno in mano tale depliant: cancellare data e testata di giornale. E – se si è capaci – fare attenzione alle fonti, catalogarle bene e soprattutto studiare, studiare, studiare. “Cosa?”, direte voi. “I giornali: nella loro grafica, nei loro caratteri tipografici, nella loro composizione redazionale”

Per la conferma di quanto abbiamo detto che dire ancora? … buona ricerca!

Dalla redazione di www.mesagne.net

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