Una lettera di Davide Giaffreda ai mesagnesi per Calabrese Sindaco
Cari mesagnesi,
la nostra Città, sta attraversando, come tutti voi sapete, uno dei momenti di più alta espressione del popolo. A breve, infatti, saremo chiamati ad esprimere il nostro consenso ad uno dei candidati a Sindaco per la nostra Città. In questo periodo di riflessione, non solo politica, ma anche culturale, vi sono sempre motivi di confronto scaturiti certamente dall’interesse comune che abbiamo per la nostra madrepatria. Troppo spesso però, questo fervido sentimento di devozione alla patria, il cosiddetto patriottismo, assume delle caratteristiche distorte, eccedendo in una specifica ideologia politica, che si traduce naturalmente in quello che è l’agire politico. Ora il problema è che, l'azione umana riconosciuta moralmente giusta non corrisponde necessariamente ad un'azione politicamente valida e viceversa. Data questa considerazione fondamentale, prima di venire alla mia risposta politica, vi pongo in essere la seguente riflessione:
Non me ne vogliate, ma riprendo un modello antico, pur sempre valido ed attuale, l' oggettività della posizione platonica: la politica è l'applicazione del bene comune al fine di rimuovere tutti gli ostacoli che si frappongono tra l'individuo e la sua completa realizzazione, allora non è possibile pensare a una politica giusta che non faccia il bene, e qualsiasi altro intendimento è puro dominio e non il Bene.
Proprio questo è l’interesse che la Politica vera, dovrebbe innestare in un giovane come me e nei giovani in genere, per il loro futuro, risvegliando quel sentimento in parte innato, in parte acquisito, che ognuno di noi coltiva ed accudisce per mezzo della continua conoscenza. Ma, purtroppo, spesso accade che si hanno delle “ turbolenze psichiche “ e la parte razionale di noi, viene sopraffatta, come direbbe Freud, dall’ ES (Principio del Piacere) , venendo dunque meno, la coscienza mediatrice (Principio di realtà - IO) e la coscienza morale ovvero il freno delle pulsioni (SUPER-IO).
Dunque, è chiaro che, esistono due visioni del mondo della Politica, o meglio due modi di intendere il POTERE POLITICO.
Quando si utilizza il POTERE (politico) come strumento antidemocratico, si abusa necessariamente della propria posizione politica, cadendo nel baratro della demagogia, dell’opportunismo, del favoritismo, del clientelismo, del populismo, del SERVILISMO e nella pratica del disprezzare e sfiduciare l’avversario politico, ribassandosi inoltre a meccanismi falsamente cortesi, in cui si cerca di intimidire le povere masse, sfruttando un elaborato consenso apparentemente democratico, frutto dell’inganno del proprio agire morale e causando infine, quella che da alcuni viene definita come la frammentazione del bisogno.
Al contrario quando si utilizza il POTERE (politico) come strumento DEMOCRATICO, COSTITUZIONALE , la POLITICA diviene una nobile causa, si è finalmente liberi da schemi e condizionamenti, si giunge dunque al bene comune, nonché alla realizzazione di tutti. Prima di un cambiamento POLITICO della nostra città, abbiamo bisogno di un rinnovamento culturale, in contrapposizione a quello ideologico e partitico che genera solo situazione controproducenti, di un rinnovamento spirituale della nostra coscienza, mettendo da parte l’ipocrisia, l’amore proprio e cercando di vivere il domani nel miglior modo possibile, ponendo in essere l’altruismo, le pari opportunità e la trasparenza per il bene di tutti noi, per il bene della nostra Mesagne.
Ora veniamo al dunque, alla vera riflessione e risposta politica del giorno.
Partendo dal presupposto che, tutti i candidati a Sindaco per la nostra Città, siano persone competenti, rispettabili ed eccellenti, ho piena stima di tutti e rappresentano degli avversari esclusivamente politici , nessuno però, dovrebbe concedersi, in questo delicato periodo, degli scivoloni immorali su futili questioni. Concentriamo dunque l’attenzione sulla nostra Città, ma soprattutto, direi, sul programma elettorale che si vuole adottare. Chiaramente un programma serio, deve essere necessariamente supportato da valide argomentazioni ma soprattutto dai fatti, in modo tale che i cittadini possano essere messi nella situazione di poter scegliere. A tal proposito, vorrei pronunciarmi, rispondendo a quelle che sono state le dichiarazioni di uno dei candidati a Sindaco, il caro Toni Matarrelli, il quale afferma che:
Non sarà solo il programma di Matarrelli, ma quello di un’intera città che con lui potrà intraprendere un percorso mirato di rilancio e di crescita che parte dalle esigenze primarie espresse in prima persona dagli stessi cittadini (tale dichiarazione a conferma di quanto detto precedentemente nell’intervista ad “Un caffè con…”).
La questione che pongo in essere, a mio modesto giustizio è necessaria e scaturisce dalle perplessità, che diversa gente ha manifestato, in merito al non avere ancora ad oggi una idea, quanto meno generale, composta dai punti di programma che si vogliono adottare. Non mi sembra di aver sentito delle risposte nell’ultima intervista, anzi ho solo sentito che il lavoro degli altri sarebbe solo frutto delle segreterie partitiche, considerazione questa un po’ discriminatoria. Il mio non è un attacco, né una provocazione politica, ma mi chiedo, come abbia fatto tutta la gente già schierata con Toni Matarrelli, a scegliere questa posizione, se non si conoscono i contenuti del suddetto programma elettorale, diversamente da quanto accade per i sostenitori di Antonio Calabrese. Ogni candidato a Sindaco dovrebbe già essere perfettamente a conoscenza di ciò che va fatto, soprattutto data l’esperienza pluriennale nella critica posizione economica della nostra Città.
Sono d’accordo sul fatto che i cittadini possano e debbano riportare la propria preziosa esperienza, il proprio vissuto e dare di conseguenza dei consigli, ma prima di intervenire sulle MICROAREE come qualcuno giustamente le ha definite, bisogna d’urgenza sbloccare i temi delle MACROAREE, altrimenti inevitabilmente si ricadrà negli errori del passato. Dunque inutile, programmare in questa fase degli interventi che comunque si faranno, ma hanno certamente una rilevanza minore, o meglio dipendono automaticamente dalla risoluzione di problemi più importanti e noti. Un buon metodo presuppone sempre la chiarezza soprattutto di chi ha già delle esperienze passate nelle Istituzioni. La campagna elettorale è solo un momento di relativo confronto di idee, per raccogliere consensi, inutile fare gli ipocriti, la storia di questa città è nota a tutti.
Sia chiaro, ognuno è libero di fare la propria campagna elettorale, come preferisce, io infatti mi rivolgo più che al caro Toni Matarrelli, alla gente che ha necessariamente dimostrato uno schieramento e quindi un interesse diverso dall’intento del bene comune. Io desidero una Città in cui tutti i candidati a Sindaco possano essere espressione del bene comune, magari tutti insieme, uniti per un unico progetto politico, ma mi rendo conto che è solo una utopia.
Dato che abbiamo bisogno soprattutto di una crescita nell’agire morale, una crescita di qualità, una crescita che abbia come fattor comune uno sviluppo culturale, se si desidera il CAMBIAMENTO, il mio messaggio è che bisogna necessariamente accantonare l’agire politico, agire partitico, i condizionamenti e porre al centro della nostra Città un’unica ideologia, l’unica realmente concepibile, ovvero quella del bene comune.