La situazione nel centro storico. Immancabile il commento di Sindaco e vice-sindaco!
Ad una svolta le indagini geofisiche, condotte della sezione CNR-IBAM di Lecce, nella zona del centro storico colpita da fenomeni di dissesto. Le analisi del sottosuolo, ripetute a distanza di un mese, e tese alla rilevazioni di eventuali dissesti o nuove cavità hanno evidenziato un quadro di sostanziale stabilizzazione. Nella giornata di ieri, 14 marzo, è stata riconvocato l’incontro tra la struttura tecnica del Comune di Mesagne, l’Irpi-Cnr di Bari, l’Ibam-Cnr di Lecce, i Servizi Tecnici della Provincia di Brindisi, ed i consulenti dell’Amministrazione comunale. Dopo l’analisi dei dati aggiornati è seguito un lunghissimo sopralluogo abitazione per abitazione nelle vie del centro storico interessate allo sgombero forzato per un confronto tra lo stato dei luoghi e le analisi del sottosuolo.
Confronto affidato alla competenza dei tecnici geostatici e strutturisti. Alla fine delle rilevazioni è stato stabilito che già a inizio della prossima settimana il Sindaco potrà redigere ordinanze di riutilizzo per alcuni immobili (4 o 5) senza particolari prescrizioni poiché i rischi erano solo legati ai movimenti di sottosuolo. Per gli altri immobili, sostanzialmente quelli sgomberati dall’ordinanza dei Vigili del Fuoco la sera del 23 gennaio, i tecnici si sono riservati un ultimo approfondimento per la definizione delle prescrizioni che devono essere assolte al fine di consentire una rinnovata agibilità delle abitazioni stesse.
A tal fine giovedì prossimo 20 marzo è stato riconvocato il tavolo tecnico per questa delicata ultima fase della mini emergenza del centro storico. A seguire, con appuntamento che sarà comunicato per tempo, l’Amministrazione comunale e i tecnici che hanno svolto le indagini relazioneranno dettagliatamente i contenuti delle indagini stesse e le relative determinazioni ai Consiglieri comunali, alla città e ai mezzi di informazione.
“In meno di due mesi abbiamo provato – ha dichiarato il vice Sindaco Canuto con delega ai LL.PP. - a far rientrare l’emergenza creatasi a fine gennaio seguendo la questione con prudenza ma senza alcuna sottovalutazione. La stabilizzazione del fenomeno che alcuni tecnici avevano già prefigurata fin dalla sera del dissesto necessitava di una certificazione scientifica e non era sufficiente una valutazione empirica fondata sulla consolidata esperienza. Abbiamo provato a farlo in tempi ragionevolmente brevi limitando al minino il disagio per le persone ed il pregiudizio per le sorti complessive del centro storico” .
“Mi accingo a firmare – ha aggiunto il Sindaco Scoditti - le prime ordinanze di rientro con cuore colmo di gioia dopo aver dovuto, con opposto stato dell’animo, chiedere ai miei concittadini di abbandonare le loro abitazioni e le loro attività. Spero anche che entro la settimana prossima possa farlo, pur con inevitabili prescrizioni, per i restanti immobili.”
Il Sindaco ha poi aggiunto che “non cessa qui l’azione di tutela e promozione del territorio storico della nostra città. Dopo aver letto le risultanze delle indagini - e non potendolo fare prima senza aver trovato riscontro in una ricostruzione scientifica degli avvenimenti - ho dato mandato al nostro Ufficio Legale di inviare all’AQP una diffida che metta in mora l’Acquedotto stesso in ordine all’origine scatenante del dissesto provocato da una copiosa perdita di acqua, sicuramente prolungata nel tempo, proprio in Via Santacesaria”
“Voglio inoltre comunicare alla città ed ai residenti nel centro storico – ha concluso il Sindaco – che a fine mese è stato convocato il Comitato di Gestione dell’Autorità Idrica Pugliese, di cui faccio parte, proprio per discutere in ordine agli interventi di ammodernamento della rete idrica fognante. Mi farò carico di poter far ricadere sulla nostra città una parte di questi investimenti, così come l’Autorità si era impegnata a fare in sede di Conferenza di Servizi all’indomani del dissesto.”