Area Vasta: presentati i risultati per la realizzazione del PAES di Area Vasta
Sono stati presentati presso il Comune di Brindisi, nel corso di un incontro che si è tenuto il 10 luglio, i risultati della prima fase del percorso intrapreso dall'Area Vasta Brindisina e dai Comuni ad essa aderenti (Brindisi, Carovigno, Ceglie Mesapica, Cellino San Marco, Erchie, Fasano, Francavilla Fontana, Latiano, Mesagne, Oria, Ostuni, San Donaci, San Michele Salentino, San Pancrazio Salentino, San Pietro Vernotico, San Vito Dei Nornanni, Torchiarolo, Torre Santa Susanna, Villa Castelli) per la realizzazione del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES).
Il PAES rappresenta il piano di indirizzo con cui saranno individuate le strategie e gli impegni dei 19 Comuni firmatari per ridurre le proprie emissioni di CO2 (anidride carbonica, il principale gas ad effetto serra) al 2020, rendendo così concreto l’impegno politico assunto dai singoli Consigli Comunali.
Aderendo a questa iniziativa, ogni Comune dell’ Area Vasta Brindisina partecipante al progetto si è infatti impegnato volontariamente a ridurre almeno del 20% le emissioni di anidride carbonica del proprio territorio. È un impegno ambizioso, che si tradurrà in misure e progetti concreti per l’efficienza energetica e l’energia sostenibile.
Il Sindaco di Brindisi Cosimo Consales ha evidenziato che “La pianificazione strategica dell’Area Vasta Brindisina è divenuta in modo naturale la sede di incontro, confronto e raccordo dei principali soggetti istituzionali che concorrono allo sviluppo socio-economico dell’intero territorio brindisino. In quest’ottica – conclude Consales – tra le iniziative intraprese dall’Area Vasta, l’adesione al Patto dei Sindaci e la conseguente predisposizione del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile territoriale rappresentano indiscutibilmente gli sforzi che gli enti locali stanno facendo in direzione dello sviluppo sostenibile”.
Il consigliere comunale di Brindisi delegato all’Area Vasta Brindisina e alla Pianificazione Strategica, Francesco Cannalire, ha sottolineato come “Tra tutte le ragioni, ciò che maggiormente ci ha spinto ad abbracciare gli obiettivi comunitari è stata la volontà di contribuire alla lotta globale contro il cambiamento climatico, unendo le nostre forze, condividendo le stesse ambizioni con altri Comuni, Regioni e Paesi e diventando, così, collaboratori dell’Unione Europea. A ciò si aggiunge – continua Cannalire - l’opportunità di creare un volano economico per raccogliere investimenti capaci di ridurre le emissioni con azioni concrete e tangibili da realizzare con il ricorso a finanziamenti pubblici, grazie alle opportunità che saranno offerte dai nuovi fondi comunitari 2014/2020 , e privati”.
Durante l’incontro, è stata dapprima presentato la metodologia utilizzata per stimare le emissioni storiche di ciascun Comune. Tale metodologia ha richiesto specifici adattamenti a ciascuna realtà locale ed è stata formalizzata in un apposito documento riportante tutti gli accorgimenti adottati.
In seguito, è stato illustrato lo “stato di fatto” delle emissioni al 2007: una fotografia necessaria per capire quali siano i contesti in cui possano essere intraprese le azioni di riduzione.
Le emissioni, che ammontano a poco meno di due milioni di tonnellate annue di CO2 , provengono principalmente dalla generazione dell’elettricità consumata, a seguire, da combustione di diesel e, in misura minore, da benzina e gas naturale.
Le categorie emissive di cui il calcolo ha tenuto conto sono rappresentate dai trasporti (circa 700.000 t/anno), dagli edifici e dagli impianti industriali (entrambi poco meno di 600.000 t), con esclusione però degli impianti ricadenti nello schema EU-ETS (Emission Trading, il sistema europeo di scambio delle quote di CO2), perché previsto dalle linee guida europee.
Dall’analisi dei principali dati è emerso che le emissioni delle Amministrazioni Comunali contano per solo il 2% sul totale: la gran parte delle riduzioni dovrà quindi necessariamente prevedere la collaborazione dei privati e degli altri soggetti presenti sul territorio.
Il dibattito finale è stato dedicato allo stimolo degli attori individuati come portatori di interesse del PAES: ai presenti in sala è stato infatti chiesto di presentare le proprie idee e proposte per ridurre le emissioni climalteranti di CO2, così da giungere alla predisposizione di un PAES caratterizzato da azioni concrete e condivise.
Il prossimo appuntamento è atteso al rientro dalla pausa estiva, quando l’Area Vasta Brindisina presenterà le principali azioni previste, che saranno definite nelle prossime settimane anche grazie agli input degli stakeholder, e la previsione delle riduzioni di CO2 ottenibili.
Sul sito dell’Area Vasta Brindisina (http://areavastabrindisina.it/eventi_dettaglio.asp?id=270) è possibile consultare la documentazione alla base della presentazione.