Realizzare la “Casa de Cultura” nell’ex Tribunale di Mesagne: un sogno che si avvera.

Da quando sono venuto a conoscenza della dismissione dei locali del Tribunale di Mesagne, pur nell’amara consapevolezza di una perdita che purtroppo investe altri segmenti della nostra Città in tempi di spending review, ho sempre immaginato (sognato) che in quella palazzina potesse sorgere  una Casa della Cultura, un posto al quale fossero riconosciute dignità e valore rispetto a quanto il passato ci ha restituito e rispetto agli stimoli intellettuali della contemporaneità. Ad oggi gran parte delle istanze culturali locali si sviluppano fisicamente nel Centro Storico. Il mio obiettivo, tra gli altri, è di iniziare a decentrare strutturalmente gli spazi dedicati alla crescita culturale, abbattendo le distanze urbane e creando una più armonica distribuzione dei luoghi  di confronto e di incontro. 

 

Con l’intervento che ci apprestiamo a compiere non si vuole assolutamente significare  che nel cuore antico di Mesagne  tutto sia stato compiuto.  Al contrario il tentativo è proprio quello di raccordare il passato con il nuovo, il centro con la periferia per un’unica idea di Città che non risulti sbilanciata dal punto di vista urbanistico verso ciò che le lungimiranti amministrazioni di centro-sinistra dagli inizi degli anni ’90 hanno portato a valorizzare nella parte antica.

Quando ho esposto questa idea in Giunta tutti gli Assessori hanno colto  con grande entusiasmo, quello che rappresenta un atto coraggioso compiuto nella responsabile volontà di incidere sul tessuto urbano reinterpretando, peraltro, un segmento cittadino  già oggetto di riqualificazione, attraverso  una nuova luce ed una particolare attenzione.

Ho dato dunque incarico agli uffici competenti, in particolare alla Dottoressa Alessia Galiano, responsabile dell’Ufficio Cultura e all’architetto Savino Martucci, consulente comunale e già dirigente dell’Ufficio Urbanistica, di  tradurre l’idea in un progetto eseguibile per il quale, accanto agli spazi assicurati alle forme di cittadinanza attiva già consolidate, si prevedono aree di utilizzo per le forze creative della nostra Città, individuate pure attraverso modalità riconducibili alle prassi di partecipazione dal basso. Il mio intento è il coinvolgimento non solo della Consulta della Cultura ma anche dei rappresentanti dell’associazionismo locale per la definizione partecipata e consapevole del progetto definitivo.

In questo modo la Casa della cultura rappresenterà accanto a realtà già presenti, avviate  e consolidate nel tessuto socio-urbano (Lab-Creation, Fun park, le residenze presso il Teatro Comunale, etc.), un laboratorio creativo e di sperimentazione per tutti coloro che sono portatori di cultura intesa nel senso più ampio del termine: dai giovani agli adulti, dai professionisti a chi vive il mondo della conoscenza come un momento di crescita e formazione. Mi piace pensare che varcando le porte della Casa della Cultura si possano coltivare costantemente percorsi letterari, teatrali, artistici legati anche alle nuove forme espressive, con appuntamenti dedicati ad approfondimenti, studi, seminari, racconti, testimonianze. Immagino una integrazione vera,  un dialogo virtuoso tra ciò che la città ha saputo testimoniare in passato e ciò di cui sono capaci oggi i nostri ragazzi. Insomma un altro piccolo passo  per costruire una nuova idea di Mesagne; il resto lo faranno i piccoli e grandi cittadini che coltivano il sogno di una Città diversa, le Associazioni che tanto hanno dato alla nostra Mesagne e tanto daranno ancora e, soprattutto, i giovani, vero motore creativo dei nostri spazi urbani.                                                                                         

                                                                                                      Il Sindaco

                                                                                                 Franco Scodittilla

 

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