Lettera Sindaco per disdetta convenzione Asl Br e Congregazione Religiosa delle Figlie di San Camillo
Si è avuta notizia che la S.V. ha confermato la disdetta della Convenzione con la Congregazione delle Figlie di San Camillo a partire dal prossimo 15 ottobre.
Da Sindaco, dovendo fare quotidianamente i conti con una situazione finanziaria difficile, capisco l’esigenza di riduzione dei costi, dettata peraltro da una inevitabile riorganizzazione dell’intero comparto.
Il mio ruolo istituzionale mi spinge a dover necessariamente fare presente che l’Ospedale mesagnese è nato con le suore camilliane che, in origine, garantivano il proprio impegno in maniera volontaria. Una lunga storia (basti pensare che quella di Mesagne è stata la seconda casa delle figlie di San Camillo istituita su tutto il territorio nazionale) che proprio grazie a questo tenace impegno ha stimolato le amministrazioni che si sono avvicendate nel tempo a rendere il nosocomio punto di riferimento non solo per l’intera provincia ma anche per i territori limitrofi.
E’ doveroso far presente che per lungo tempo le suore, attraverso la loro dedizione assoluta, hanno rappresentato una sorta di istituzione, un costante punto di contatto valoriale tra l’ospedale e la comunità locale. Dover rinunciare a questa preziosa presenza significa vedere sradicati valori, tratti essenziali della storia locale. Un vero e proprio patrimonio umano e professionale che in termini sociali vale molto di più di un limitato risparmio finanziario.
Tra l’altro si tratta di personale professionalmente specializzato. Allora mi chiedo: a fronte di un taglio che cambierà a mio avviso di poco il quadro generale, quanto perdiamo sul fronte sociale, sanitario, umano? Quanto perdiamo nel rapporto paziente – assistente che è così fondamentale nei percorsi di cura?
Mi permetto, inoltre, di fare presente che se al posto delle suore ci fosse stato personale laico i costi sarebbero stati di gran lunga superiori e allora si sarebbe realmente potuto parlare di concreta opportunità dei tagli.
Inoltre, considerando che nel plesso ospedaliero di Mesagne è prevista l’attivazione dell’Hospice, come non pensare di assorbire proprio queste figure che, forse, potrebbero interpretare funzionalmente il servizio di assistenza, soddisfacendone al meglio gli obiettivi?
Illustre Direttrice, tale missiva vuole essere una sorta di riflessione affinché la decisione assunta possa essere rivista.
Al Presidente della Regione e all’Assessore Regionale alla Salute, destinatari per conoscenza di questo mio appello, rivolgo la richiesta di intervento rispetto ad una vicenda che rischia di penalizzare ancora di più il già mortificato nosocomio mesagnese e di suscitare profondo disappunto tra i mesagnesi e tra coloro che continuano a servirsi delle prestazioni ancora oggi assicurate.
Distinti Saluti
Franco Scoditti
Mesagne, 28/08/2014
All’attenzione del Direttore Generale ASL Br
Dott.ssa Paola Ciannamea
e p.c. Al Presidente della Regione
Dott. Nichi Vendola
All’Assessore Regionale alla Salute
Dott. Donato Pentassuglia