Don Angelo Argentiero commemorato in Consiglio Comunale.
Commemorazione laica per un prete dalla limpida tempra laica. E' stato il presidente del consiglio comunale Fernando Orsini a decidere ed organizzare il commosso ricordo di don Angelo Argentiero, scomparso qualche settimana addietro da parte dell'istituzione municipale. Alla presenza del vescovo Giuseppe Satriano e dell'ex sindaco Mario Sconosciuto, legato a don Angelo da un affetto filiale, Orsini ha rievocato la figura del compianto parroco della Chiesa Madre come «una delle più eminenti mesagnesi dell'ultimo secolo».
«Un buon pastore della Chiesa, ma anche e soprattutto un punto di riferimento, una guida morale dell’intera città», ha spiegato il presidente, per «compiere un pur doveroso atto di omaggio, ma specialmente per raccogliere la sua preziosa eredità e rinsaldare, nella sua memoria, quella unità di comunione e di servizio di cui egli fu segno nei suoi annidi ministero sacerdotale».
Riferendosi anche alla propria diretta testimonianza, Orsini ha rivelato: «Da anni, ormai tutti - credenti e non - ci aspettavamo da lui parole sagge e ferme nei momenti di confusione, di smarrimento; gli inviti alla speranza nei giorni della paura; il suo farsi faro nelle ore buie; le sue sollecitazioni a fare sempre di più e meglio per la comunità intera; i suoi messaggi i giorni di festa della Madonna del Carmine, nostra Protettrice, il suo essere costantemente “defensor civitatis”. In più occasioni, rivolto agli amministratori che si sono susseguiti durante il suo ministero sacerdotale e di arciprete, non ha lesinato parole forti, ma sempre finalizzate al bene della Città, nei confronti della quale non ha mai nascosto il suo amore. Non ha mai smesso di seguire le vicende cittadine fino all’ultimo istante. Fino all’ultimo giorno della sua vita terrena, ha amato e servito, con generosa dedizione e con piena disponibilità, la sua Chiesa e questa comunità, non cercando titoli, ma senza mai risparmiarsi».
«La città», ha proseguito Orsini nel partecipato silenzio, «ha sicuramente perso un solido punto di riferimento, uno straordinario testimone del nostro tempo che con le sue parole e le sue azioni ha illuminato il nostro cammino arricchendo tutti, credenti e non, soprattutto nei momenti più difficili che la Città ha vissuto durante gli anni del suo magistero sacerdotale. Don Angelo Argentiero ha vissuto con un’intensità straordinaria ogni dimensione della propria composita e ricca personalità alimentandosi ad una spiritualità ed ad una fede granitica, ma anche ad un saldo civismo esclusivamente inteso come spirito di servizio. Ci lascia insegnamenti grandi sul piano spirituale, etico, civico e culturale. Gli dobbiamo tutti e tanti molto di ciò che di buono sappiamo essere. Abbiamo il dovere di trasmetterlo nella forma più autentica a chi non ha purtroppo avuto la gioia di conoscerlo».
Infine, il saluto più caro: «Dopo averglielo detto e sentito dire tante volte, anche nella sala più solenne della città, risuoni oggi il nostro corale “Buon pomeriggio, Don Angelo”».
g.florio