Tarsu: i chiarimenti del Comune .
Se davvero come ha annunciato il neo Movimento “Progettiamo Mesagne” lo stesso sceglierà il ricorso alla Procura per fare chiarezza in ordine alla concessione in proroga del servizio di raccolta rifiuti, ci permetterà di dare oggettivo conto di questo travagliato percorso ad una autorità “terza” che possa quindi finalmente rassicurare in primis i cittadini e poi ovviamente gli aderenti al Movimento. Vogliamo anche sperare che i contenuti dell’esposto, siano più precisi e dettagliati di quanto si legge nel comunicato emanato quando, tra l’altro, si afferma: “Ciò che temevamo si è puntualmente verificato: i cittadini di Mesagne pagano a caro prezzo gli errori (?) dell’amministrazione comunale e ricevono in dono cenere e carbone (Tares) … le conseguenze di tanta approssimazione ed irresponsabilità … si ritrovano, in gran parte, nelle cartelle che i cittadini mesagnesi andranno a pagare entro il 24 gennaio”.
Si leggono in queste righe due errori fatali per chi vuole argomentare con ragionamenti persuasivi davanti ai cittadini e all’autorità inquirente. Il primo chiamando Tares quella parte di tributo che stanno pagando in eguale misura (0.30 cent a mq) tutti i cittadini italiani (proprietari o inquilini) allo Stato, a prescindere dai costi del servizio. Mentre a Mesagne, non come in tantissimi altri comuni italiani, ci siamo avvalsi della Tarsu come tributo da applicare ai cittadini. Un sistema che ci ha consentito di mantenere lo stesso identico costo dello scorso anno. Solo che nel 2012 era ancora consentita la copertura non totale del costo del servizio. Questo significa che dei 4 milioni di costo, circa 500 mila furono coperti con somme di bilancio. Quest’anno, con l’obbligo di copertura totale al 100% dei costi del servizio, come stabilito da norme di legge, i contribuenti mesagnesi stanno pagando un leggero aumento del 9% anche grazie alla efficace azione di recupero di evasione che ci ha permesso di “spalmare” il costo dello smaltimento su ulteriori superfici che finora avevano eluso il pagamento. Non sarà sfuggito, ai responsabili del Movimento ma anche a tanti cittadini, che molti comuni che si sono visti costretti ad applicare la Tares (Mesagne, ribadiamo, ha potuto avvalersi della proroga della Tarsu) stanno inviando nelle case dei contribuenti cartelle salatissime poiché quel sistema di distruzione del tributo prevede che ai mq dell’abitazione si aggiunga anche il numero dei componenti del nucleo famigliare. Con questa modalità di calcolo famiglie formate a partire da tre persone pagano in misura notevolmente superiore il tributo. Per essere ancora più precisi. Se Mesagne avesse applicato la Tares, come erroneamente enunciato dal comunicato di “Progettiamo Mesagne”, una famiglia di quattro componenti in una casa di 100 mq avrebbe pagato di Tares € 316,83, mentre attualmente paga di Tarsu € 196,40. Purtroppo oggi la demagogia a basso prezzo che porta a sparare nel mucchio, senza documentarsi, va di moda, ma abbiamo fiducia sul fatto che ci siano tanti cittadini che possano valutare da soli l’oggettività di queste cifre per farsi una propria opinione sull’argomento. COMUNICATO STAMPA AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI MESAGNE