Rilasciate anguille presso Torre Guaceto, Canne e San Leonardo.
Prosegue l’attuazione del Piano di Gestione dell’Anguilla della Regione Puglia con l’ampliamento degli ambienti acquatici dove sono attuati i piani di ripopolamento al fine di integrare lo scarso reclutamento naturale. Avvalendosi di risorse comunitarie a disposizione della Regione nell’ambito della misura 3.1 – Azioni Innovative del FEP, si è svolto martedì scorso 25 febbraio a cura dell’ASQ S.r.l. che ha promosso il progetto “Gestione e Conservazione della Risorsa Anguilla nella Regione Puglia”, il rilascio di 10 kg di ceche di anguilla di origine nazionale in tre differenti aree protette del litorale adriatico pugliese. Più precisamente sono stati rilasciati 7 kg di ceche nell’area umida dell’Oasi Lago Salso compresa nel Parco Nazionale del Gargano (Manfredonia), 2 kg nell’area umida della Riserva Naturale Statale di Torre Guaceto (Carovigno) e 1 kg nell’area umida di Fiume Morelli inserita nel Parco Naturale Regionale delle Dune Costiere da Torre Canne a Torre a Torre San Leonardo (Ostuni).
L’intento è quello di favorire l’incremento della popolazione per aumentare il numero di anguille argentine, lo stadio pre-riproduttivo che migra per compiere il lungo viaggio fino al Mar dei Sargassi, al largo delle Isole Antille, l’unico sito ad oggi scientificamente riconosciuto per la riproduzione della specie.
L’anguilla, la cui presenza si è ridotta in questi ultimi anni del 90%, è stata inclusa nell’Appendice II della Convenzione di Washington e nell’Allegato B del Reg. CE n. 338/97, relativo alla protezione di specie della flora e della flora selvatiche mediante il controllo del commercio.
L’obiettivo dei ripopolamenti e di altri interventi tesi a ridare continuità fluviale è quello di salvaguardare una specie un tempo molto diffusa, che rappresenta una risorsa ittica importante per il mantenimento della cultura, delle tradizioni e delle economie della pesca lagunare.
L’azione di ripopolamento sarà svolta sotto la supervisione dell’A.GE.I soc. coop., Istituto di ricerca coinvolto nel progetto, con la collaborazione di operatori e pescatori locali e l’assistenza del personale degli Enti di gestione delle aree protette