Sanità, cartello tra Roche e Novartis. Conca: “La Regione si è attivata per chiedere il rimborso di 45 milioni di euro?”
“Da un anno e mezzo attendiamo di sapere dall’assessore alla Sanità Emiliano quanto sia stato speso dal 2008 per l’acquisto dei farmaci Avastin e Lucentis
e di attivarsi per ottenere il risarcimento delle maggiori spese sostenute per l’acquisto del secondo farmaco, pari a 45 milioni di euro. Oggi, che anche il Consiglio di Stato ha respinto i ricorsi Novartis e Roche confermando quanto stabilito dall’Antitrust sul ‘cartello’ delle due società, torno a chiedere a Emiliano se la domanda per ottenere il risarcimento previsto sia stata inoltrata nei termini stabiliti (lo scorso 28 febbraio) o la Giunta abbia fatto perdere questi soldi alla Puglia. Fondi che potrebbero essere usati per migliorare il servizio sanitario regionale”. Così il consigliere regionale del M5S Mario Conca.
Il 27 febbraio del 2014 l’Antitrust ha inflitto sanzioni per un valore di circa 180 milioni di euro, alle società produttrici dei due farmaci, che avrebbero fatto 'cartello' per favorire le vendite del farmaco Lucentis, molto più costoso dell’Avastin (40 euro a fiala per l’Avastin e circa 900 a fiala per il Lucentis). Entrambi i farmaci sono usati per la cura della maculopatia, il Lucentis è però classificato in classe H, mentre l’Avastin è tra gli antitumorali, nonostante l’uso intravitreale ne abbia dimostrato ampia efficacia nella cura della degenerazione maculare senile e delle maculopatie essudative. Secondo quanto stabilito dall’Antitrust l’illegittimità dell’accordo tra le due aziende avrebbe generato una maggiore spesa sanitaria per le Regioni di circa 1,2 miliardi di euro. Il TAR Lazio e la Corte di Giustizia Europea hanno confermato il provvedimento dell’Antitrust e oggi la sentenza del Consiglio di Stato ha confermato quella del TAR.
“Se la Regione non si è attivata per riavere quello che gli spetta - conclude Conca - presenterò un esposto alla Corte dei Conti per valutare se ci siano gli estremi per un possibile danno erariale. Emiliano invece di pensare alla ricandidatura si occupi della sanità pugliese, tristemente tra le peggiori in Italia per la qualità dei servizi offerti”.