Romano: tagli tribunali, no a difesa di interessi di quartiere, sì a modernizzazione del Paese.
"Sono il capogruppo del Pd, il più numeroso di questa maggioranza, ma resto pur sempre libero di esprimere il mio pensiero. E, in questo caso, credo sia stata strumentalizzata una vicenda solo per mettere in discussione l'operato del governo Renzi e senza considerare che la soppresione di alcune sedi dei tribunali non è tra le principali preoccupazioni dei cittadini che ora saranno messi in condizione di dover sborsare altri soldi per un referendum che proverà la seconda volta a bocciare una riforma già partita con successo".
Lo afferma il capogruppo del Pd alla Regione Puglia, Pino Romano, che oggi ha abbandonato l'Aula contestando nel "metodo e nel merito" la convocazione del Consiglio regionale straordinario con cui la Puglia ha deliberato l'adesione al referendum per chiedere l'abrogazione della legge 'taglia-tribunali', insime con le Regioni Abruzzo, Sicilia, Campania e Basilicata.
Per Romano il Consiglio "non può essere prigioniero di questioni che riguardano i territori". "In questo caso - aggiunge - sono saltate le procedure perché c'è stata una convocazione urgente del Consiglio quanto meno impropria, perché basata su un Ordine del giorno che non è stato discusso né presentato dalla Conferenza dei capigruppo; e che investe la Presidenza del Consiglio quando l'ordine dei lavori decisi dalla conferenza dei capigruppo è sostanzialmente esaurito".
Quanto al merito del provvedimento, Romano precisa che "a tutte le riforme bisogna dare il tempo necessario di poter dimostrare la loro validità". "Bisogna piuttosto guardare - sottolinea - alla prestazione nel campo della giustizia in cui mancano le risorse umane a fronte di una mole di lavoro immenso. E avere la possibilità di accorpare, mettendo nello stesso ufficio più persone che possono lavorare insieme, non mi sembra una mossa sbagliata". "Questa - precisa - è una riforma ascrivibile al governo Monti, poi Renzi ne ha condiviso la ratio".
"Ma se il Paese vuole andare davvero verso la strada della modernizzazione - conclude Romano - dobbiamo smetterla di alzare le barricate per difendere gli interessi di quartiere".