Friolo: “Emiliano, tra lusinghe e trappole. E il rischio di perdere tutto”
“Michele Emiliano ha smentito la richiesta - che gli sarebbe pervenuta direttamente dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi - di diventare il nuovo ministro alle Infrastrutture del suo governo, in caso di dimissioni dell’attuale titolare del dicastero.
Strano destino, il suo.
Magistrato, poi sindaco di Bari. E poi l’inizio dei suoi tormenti: era in predicato di diventare ministro o almeno sottosegretario, data l’ambizione, e invece proprio Renzi lo ha costretto a rimanere nella sua Puglia. Avrebbe voluto allora fare l’europarlamentare, ma pure in questa occasione, nonostante l’autocandidatura già lanciata, alla fine è stato vittima della volontà del premier di puntare sulle donne capolista, e allora ha preferito passare la mano e accompagnare in aeroporto Elena Gentile, destinazione Bruxelles.
A quel punto ha puntato tutto sulla Presidenza della Regione Puglia, avviando con largo anticipo la sua personalissima campagna elettorale. E adesso questa presunta offerta, non si sa quanto vera oppure un bluff, se non addirittura una trappola. E i sondaggi che vedono Francesco Schittulli e il centrodestra in decisa rimonta, nonostante il ritardo iniziale.
Un consiglio allora a Michele Emiliano, se permette: un impegno più continuo a San Severo, dove attualmente ricopre la delega di assessore alla Legalità. Perché, alla fine della giostra, potrebbe essere l’unico incarico concreto e vero che gli rimarrà. A meno di non voler tornare in magistratura, ma è un’ipotesi che il diretto interessato non sembra gradire”.