Gli auguri di Natale di Carmelo Molfetta.
“Datemi un martello … che cosa ne vuoi fare …? “
Così cantava la Rita nazionale nel 1964 spingendo intere generazioni a ballare il “surf”.
In chiusura d’anno e alle porte delle festività natalizie, quelle che a tutti i costi devi essere buono, mi è venuto in mente quel fortunato motivetto riflettendo sui giorni nostri.
Negli stinchi lo darei!
Per fare vedere le stelle giusto per restare in tema natalizio.
Il primo pensiero va alla condizione di vita di tanti giovani in cerca di lavoro. Se guardo indietro al tempo di quando iniziai ad esercitare la mia professione vedo tanti giovani che non solo si affacciavano fiduciosi alla vita lavorativa e privata, ma anche miglioravano, rispetto ai genitori, il loro collocamento nella posizione sociale.
Come sia stato possibile invertire, in appena trenta anni, questa tendenza al punto di sostituire la speranza con la disperazione, rimane un interrogativo, in verità, con molte risposte.
I responsabili di questo scempio generazionale meritano un fermo e ben assestato colpo negli stinchi.
La geografia del mondo è ancora segnata da lunghe, feroci e sanguinose guerre.
La comunicazione mediatica globale, fortemente orientata da enormi interessi economici, nasconde all’opinione pubblica la condizione di vita di milioni di persone oppresse da tanti emuli di Hitler e despoti locali. Spesso si tratta di fantocci li allocati da altri a guardiania di interessi economici da sfruttare a danno dei nativi.
Le guerre dimenticate e nascoste, combattute armando le mani pulite ed ingenue finanche di bambini soldato, sono tante ed enormi masse di persone fuggono alla ricerca del futuro che a casa loro è negato.
Purtroppo spesso trovano un mondo diverso da quello sognato: egoista e geloso di un residuo finto benessere meramente consumistico.
I responsabili di questa immane tragedia hanno acquisito a pieno titolo il diritto ad un colpo negli stinchi: ed anche un poco più sopra.
Le vette più alte dell’ingegno umano sono state scalate da italiani.
Tanti giovani talentuosi oggi, invece, cercano altrove il riconoscimento del loro impegno. Una classe politica spesso incapace lascia che ciò accada senza neanche sforzarsi di trattenere tante risorse.
Un paesaggio meraviglioso oltraggiato da uomini senza scrupoli e un patrimonio artistico, culturale, architettonico immenso e senza uguali nel mondo, abbandonato o, al più, scarsamente valorizzato, sono un’altra ferita suppurata di questi tempi.
La cultura, la ricerca, il paesaggio, l’ambiente, sono beni di rango costituzionale, ma ciò nonostante rappresentano il più grande spreco economico di una nazione maltrattata da uomini che a volte non meritano di rappresentarla per via della loro ignoranza palese e cupidigia manifesta.
Anche a loro una bella martellata.
Eppure vedo tanti genitori che quotidianamente tirano la carretta di casa propria con dignità ed orgoglio.
Maestre e maestri che educano ed insegnano a tanti bambini i primi stadi della cultura; funzionari e dipendenti dello Stato ligi al loro dovere, pronti ogni giorno a soddisfare le richieste di una utenza molto esigente, con competenza ed orgoglio di rappresentare la pubblica amministrazione.
Tutori dell’ordine pubblico che mettono a repentaglio la propria vita per un lavoro pagato male e con la responsabilità di rappresentare la legge.
Artigiani che continuano ad aprire ogni giorno le proprie botteghe, professionisti che aprono i loro studi sino a tarda ora per studiare e risolvere problemi di vita quotidiana, imprenditori onesti che mettono a disposizione il proprio patrimonio e che considerano i propri dipendenti la loro più importante risorsa da tutelare.
Gli eroici contadini sopravvissuti al fotovoltaico continuano con pazienza certosina a coltivare i loro terreni rispettando i tempi della natura e non sempre raccogliendo per quanto hanno lavorato.
A tutte queste persone degne, per Natale, vorrei fare un regalo: un bel martello …. di cioccolata.
Auguri a tutti.
Carmelo Molfetta