Invochiamo la cultura del rispetto per il bene comune (Vito De Guido)

Per chi ha la buona abitudine di usare le gambe per i quotidiani spostamenti nell’ambito circoscritto della nostra città e per chi ha l’abitudine di non seguire il proprio percorso in forma inerte,

capita sovente di annotare l’incuria nella manutenzione delle nostre strade. Ma mi domando, con profonda amarezza, a chi è addebitabile questa deplorevole mancanza di rispetto verso un bene comune che è il luogo che tutti noi cittadini condividiamo nella nostra vita quotidiana? Bottiglie di vetro, lattine di metallo, residui cartacei che vanno dagli scontrini ai pacchetti di sigarette vuoti, ai fazzoletti di carta, ai biglietti “gratta e vinci” inutilmente “grattati”, per non parlare dei mozziconi di sigarette che formano dei veri e propri “ ciccheti” indegnamente coltivati a scapito della propria salute. Fumare non è affatto ecologico ed è accertato che sia altamente nocivo ma almeno i cittadini dovrebbero utilizzare gli appositi contenitori invece che gettare i mozziconi di sigaretta per terra. Ma quando i contenitori non sono presenti se non in zone limitate della propria città e per giunta difficilmente riconoscibili, il cittadino dovrà fare ricorso alla propria creatività per evitare di gettare per terra il mozzicone incriminato oppure, come accade sovente, liberarsene senza scrupoli utilizzando le strade come fanno evidentemente nelle proprie dimore abituali.

Mi è capitato di leggere tempo fa su un quotidiano nazionale un articolo che riporto nella sua parte più inquietante: “il problema dell'inquinamento da 'cicche' è dunque reale e finora è stato ingiustamente trascurato. I mozziconi di sigaretta, gettati via dagli 1,5 miliardi di fumatori nel mondo, sono tanto inquinanti e pericolosi per l’ambiente e per la salute quanto i rifiuti industriali. Purtroppo, a giudicare soltanto dalla quantità che vediamo dispersa nelle nostre strade, sembrano essere molto rari quei fumatori che si preoccupano di gettare la cicca della sigaretta nei cestini. C’è addirittura chi non si fa scrupoli a gettarla nel mare: nel Mediterraneo, per esempio, rappresentano il 40% dei rifiuti (il 9,5% sono bottiglie di plastica, l’8,5% sacchetti di plastica, il 7,6% lattine di alluminio).
Uno studio di Enea e Ausl di Bologna mette in evidenza il potenziale inquinante delle cicche di sigarette sul territorio italiano. La valutazione si basa sul numero di fumatori (13 milioni), il numero medio di sigarette fumate da ciascuno (15 sigarette al giorno), i quantitativi di alcuni agenti chimici presenti in ogni cicca e il numero complessivo di cicche immesse in ambiente ogni anno (72 miliardi di cicche/anno).

Tenuto conto del potere filtrante dell’acetato di cellulosa (di cui è composto il filtro) la ricerca valuta che il carico nocivo immesso nell'ambiente è pari a 324 tonnellate di nicotina, 1872 milioni di Bq (Becquerel, l'unità di misura delle sostanze radioattive) di polonio-210, 1800 tonnellate di composti organici volatili, 21,6 tonnellate di gas tossici, 1440 tonnellate di catrame e condensato, 12240 tonnellate di acetato di cellulosa.”

Dal 2 febbraio 2016 è entrato in vigore il provvedimento che riguarda i “rifiuti di prodotti da fumo e rifiuti di piccolissime dimensioni" stabilendo una serie di comportamenti e sanzioni, al fine di sensibilizzare i consumatori su quanto siano nocive, per l'ambiente, le conseguenze derivanti dall'abbandono a terra di tali rifiuti. Ma è questo il punto: la legge per la sua applicazione si rivolge dapprima ai comuni;  anch'essi infatti devono fare la loro parte, installando nei luoghi pubblici, strade e parchi, degli appositi contenitori adatti a raccogliere i mozziconi di sigaretta, per permetterne una corretta separazione.

I nostri “operatori ecologici” potranno anche spazzare male, ma è evidente che la nostra città qualcuno la sporca! E quando, con gesti inurbani, gettiamo di tutto sulle nostre strade come se fossero discariche a cielo aperto, non pensiamo che rimuovere per esempio mozziconi e chewing-gum dalle strade delle città ha costi davvero esorbitanti. Basterebbe solo un pizzico di senso civico in più per mantenere l’ambiente più pulito ed evitare le sanzioni che mi domando se siano state utilizzate dai nostri organi di polizia municipale da quando è entrato in vigore il provvedimento. Spetta ai comuni provvedere ad una massiccia campagna di educazione civica del cittadino primo responsabile dell’igiene della sua città, spetta alla scuola educare i propri allievi al senso civico, ma spetta soprattutto ai genitori educare i propri figli all’attenzione per il bene comune e dare il buon esempio con i comportamenti corretti nel rispetto delle più elementari norme di convivenza civile.

E perché poi non istituire una anagrafe canina nella nostra città e far partire una lezione collettiva di educazione civica con l’invito specifico ai proprietari dei cani   all’uso metodico della paletta e della busta “raccoglicacca” con l’indicazione di un codice di comportamento per portare a spasso il proprio animale?

Non è un’idea innovativa ma potrebbe essere molto coinvolgente e dare risultati positivi: perché non destinare alcune giornate dell’anno, rigorosamente di domenica per consentire la più ampia partecipazione possibile da parte dei cittadini, alla pulizia della nostra città magari con il coinvolgimento del nostro associazionismo molto presente nella nostra realtà?

Sarebbe una vera e propria campagna di sensibilizzazione che si fonderebbe sulla virtù educativa dell’esempio dato dall’atto di prendersi cura della propria città che punterebbe ad educare l’intera cittadinanza al rispetto dell’ambiente cittadino.

Non possiamo continuare a lamentarci per l’opprimente pressione fiscale da parte dello stato e dei comuni se poi non partecipiamo con le nostre sensibilità alle legittime battaglie per la risoluzione di problemi così importanti per la sopravvivenza del genere umano.

Vito De Guido

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