La tempestività (di Dario Mitrugno)
È pervenuta una nota di Dario Mitrugno che di seguito pubblichiamo.
Ho letto con interesse il nuovo scritto del prof. Greco che reputo degno di una qualche considerazione che qui riporto e che Le invio.
Tempestività: “la caratteristica di quanto viene fatto con prontezza e al momento opportuno, riconducibile quindi anche al concetto di utilità.”
Quella sopra è la più classica delle definizioni di tempestività. La tempestività è qualcosa che ci “avvolge” in ogni momento della nostra vita quotidiana. Ma cerchiamo di capire con qualche esempio quanto è importante essere tempestivi e quali sono le conseguenze fra l’esserlo e il non esserlo tempestivi.
Ad esempio, deve essere tempestiva un’azione medica affinché questa sia utile. Adesso non voglio andare ad impantanarmi in un terreno (la medicina) non mio. Ma anche in un campo come quello dei Lavori Pubblici (che sicuramente conosco meglio della medicina) la tempestività gioca un ruolo molto importante. Si possono fare mille esempi ma credo che quello delle “riserve” nella gestione dei contratti di lavori pubblici sia l’esempio che possa portare agli occhi di tutti l’importanza della “tempestività” (Nota: nei lavori pubblici le riserve sono reclami di maggiori oneri/costi o maggiori tempi che un Appaltatore è legittimato a fare qualora durante i lavori dovrebbero presentarsi eventi o altro che pregiudichi l’Appaltatore stesso).
Tutte le norme sui lavori pubblici che si sono succedute, così come l’attuale normativa vigente, evidenziano come “il requisito fondamentale per considerare le riserve ammissibili (cioè essere riconosciute e quindi l’Appaltatore ricevere il ristoro di quanto richiesto) è che esse siano tempestive, a pena di decadenza, sul primo atto dell'appalto idoneo a riceverle, successivo all'insorgenza o alla cessazione del fatto che ha determinato il pregiudizio dell’Appaltatore.”
Quindi affinché’ qualcosa sia ancora utile farla, questa deve essere tempestiva ovvero deve essere espletata in tempi tali per cui possa ancora essere utile farla.
Ritornando allo scritto del prof. Greco, egli cerca di andare a commentare il voto alle europee e il voto “locale” a Mesagne a più di 10 giorni da quando le consultazioni (europee e voto locale) si sono avute. Un’analisi intempestiva, anche perché (sia sui risultati dell’uno e dell’altro) tutti abbiamo detto qualcosa fin dalle prime ore successive alle consultazioni stesse.
Quindi, un commento non tempestivo che (per quanto sopra) potrebbe non avere nessuna utilità.
Questa, potrebbe essere una chiave di lettura. Secondo me non è quella corretta e questo per una serie di motivi. Il prof. Greco, secondo me, è stato un fine e preparato accademico e, come tale, una persona molto attenta e intelligente che non lascia nulla al caso. È una mia opinione ma non può essere diversamente: una persona che ha avuto una carriera accademica come la sua non può far qualcosa di non utile a qualcuno.
Altro indizio che mi lascia pensare che quel suo scritto abbia una certa utilità è legato al fatto che ha aspettato fino a meno di due giorni dal silenzio elettorale. Credo che ciò sia stato fatto volutamente anche a rischio di far apparire il suo intervento come non tempestivo e, quindi, non utile.
E allora, quale è o quale potrebbe essere l’utilità di quanto elaborato dal prof. Greco? La risposta, a parer mio, è molto semplice: basta leggere con un minimo di attenzione (nemmeno tanta) il testo.
La “minor parte del testo” è diretta a disquisire su quello che invece (almeno per quello che era il titolo del suo intervento) doveva essere il cuore del testo stesso: ossia commentare in maniera strutturata e “scientifica” (non dovrebbe per lui essere difficile essendo stato un docente di ingegneria) i risultati elettorali di quelli che erano i cinque candidati sindaco e leggerli in chiave di ballottaggio su quello che potrebbe essere il destino dei due ballottanti.
Invece no, molto velocemente ci ricorda le varie percentuali (cose da vari giorni già scritte e riscritte da testate giornalistiche locali e da tutti noi cittadini – ecco la non tempestività) senza aggiungere nulla di nuovo o in più a quanto già da diversi giorni è stato detto e scritto (ecco la non utilità apparente).
La restante (maggiore) parte del suo testo è dedicata, come ha sempre fatto in passato, al candidato Sindaco Toni Matarrelli. In che modo? Ponendo al lettore una serie di domande e quesiti che a meno di due giorni dal silenzio elettorale potrebbero avere l’effetto di intaccare l’ottimo cammino elettorale fin qui fatto insieme alla sua coalizione.
Ecco, forse, questa potrebbe essere la vera utilità del testo. Dico forse e uso potrebbe perché, come tutti i comuni mortali (cosa che per quello che scrive e come scrive il Greco a lui non appartiene) potrei sbagliarmi e, allora, in tal caso (non me ne voglia il prof. Greco) dovremmo riconoscere l’inutilità dello scritto.
Per chiudere. Con ogni probabilità (e come ha già fatto in passato, riferimento la sua pagina Facebook) il prof. Greco mi apostroferà come “avvocaticchio d’ufficio” o (riferimento ad altri suo scritti) dirà che il mio pensiero non vale nulla perché’ pubblicamente (io) sono vicino alla coalizione Insintonia. È suo diritto dire ciò, per la carità, ma ritengo che sia meglio schierarsi e metterci la faccia che, un po’ in stile carbonaro, far finta di essere neutrale e dare (goffamente) addosso ad una persona.
Ah no, mi sbaglio: il prof. Greco si è schierato ma non (almeno palesemente) a favore di’… bensi’ semplicemente preferito dar contro in maniera non costruttiva…
Torino 06/06/2019
Dario Mitrugno