E' calato il sipario su una vera campagna elettorale al vetriolo (di Giuseppe Giordano)
Ieri sera è calato il sipario su questa campagna elettorale spigolosa, volutamente dura con una serrata dialettica
che in alcune circostanze ha mostrato il lato peggiore del vivere civile. E garanti di questo nuovo modus scribendi sono stati i Social con facebook in testa che hanno pubblicato non opinioni ma quanto esce di istintuale da colui che dichiaratosi tifoso frequenta qualche curva di campi sportivi.
Ed il tutto con abili registi e suggeritori. I competitors con il sorriso sulle labbra con aria di bonomia ed apprezzamenti per l’avversario e nel contempo a disposizione un entroterra organizzato ricco di insulti al limite della diffamazione se non della calunnia.
Per fortuna il tutto è finito e domani nel segreto dell’urna ognuno potrà esprimere il proprio voto magari contrario a quello fatto apparire, motivato da legittimi interessi personali, oppure con insospettabile riferimento al “genere” in considerazione che c’è la possibilità di eleggere per la prima volta una donna a sindaco della città, si potrà con una matita decidere di credere o meno di un civismo tanto di moda in questi ultimi tempi.
Qualcuno forse ha dimenticato che i votanti del primo turno sono stati 16.300 circa e che gli accoliti, i “clientes” si aggirano al massimo sui due-trecento elettori; questo significa che c’è una fascia di votanti che non viene influenzata dalla grancassa di risonanza partitica ed ancor meno dal manifesto e da alcuni articoli di stampa che da redazionali vengono fatti passare come opinioni di cronaca.
Ecco perché è incerto il risultato di domani, al di là della sicurezza che qualcuno mostra, al di là delle azioni per rafforzare il momento di appartenenza; in molti sanno che è difficile fare un pronostico e che sono parecchi i parametri messi in gioco in questa consultazione.
Non c’è nulla di nuovo ma l’impegno di mandare messaggi attraverso cellulari e strumenti di comunicazione con composizione di gruppi che possono collegarsi in maniera esponenziale con parenti e amici hanno creato un clima a dir poco nebuloso.
I programmi depositati per la normativa elettorale poco discussi nonostante quel che si dica e che addirittura ci sia stato l’impegno di centinaia di persone, annosi problemi solo accennati come zona Zeis, Ospedale, viabilità urbana, welfare, petestà governativa (leggasi struttura amministrativa), saranno questioni che verranno in seguito e non sappiamo quali potranno essere i problemi con speranza di risoluzione.
Forse qualcuno non si chiede perché da oltre il 90% di elettori che si registravano nella prima Repubblica ora ci si attesta su percentuali molto al di sotto se non realmente basse. Un sindaco che ha superato i 90 anni di età disse, prima delle elezioni, che poteva candidarsi perché era un politico “impegnato” e non “indaffarato”.
L’augurio è che per chi andrà a votare domani la scelta non sia proprio tra questi due modi di fare politica.
Giuseppe Giordano