“Il sindaco di tutti” (di Carmine Dimastrodonato)
Chi si candida alla carica di sindaco, e vince le elezioni, è il sindaco di tutti.
Egli ha il diritto e dovere di governare e di rappresentare tutti, ma, allo esso tempo, tutti gli altri hanno il diritto e dovere di essere rappresentati al meglio dal loro sindaco.
Però, anche all’opposizione deve essere garantito il diritto di critica e di fare opposizione sulle azioni che non si ritengono adempiute nell’interesse generale, o sono contrari ai principi della buona amministrazione, perché il sindaco rappresenta anche loro.
L’esordio di Matarrelli, in veste di sindaco di tutti, si ritiene caratterizzato da discutibili atteggiamenti non assunti nel pubblico interesse. Alla prima seria occasione, che si è prospettata per la città di Mesagne, e la sua comunità, che è stata quella rappresentata dall’importante tavolo tecnico-istituzionale, convocato dal Presidente della Provincia di Brindisi fra tutti i sindaci del territorio, per discutere della grave crisi che sta attraversando il ritiro della frazione umida dei rifiuti, il nostro sindaco che fa, diserta l’incontro.
Erano presenti a quell’evento quasi tutti i sindaci della provincia, in rappresentanza delle proprie comunità, evidentemente più sensibili ad affrontare e risolvere le emergenze che riguardano i propri territori amministrati.
Il nostro sindaco, invece, contrariamente alle sue assicurazioni fornite sulla partecipazione, ha dato forfait, preferendo di pavoneggiarsi in un comodo studio televisivo. Quindi, in questa circostanza, il sindaco Matarrelli, anteponendo interessi personalistici a quelli generali, non si è dimostrato sindaco di tutti.
Anche la vicenda registrata sull’assegnazione o meno della carica di vice sindaco, è degna di qualche considerazione, in quanto, anche in questa occasione, il sindaco, prospettando l’intenzione di soprassedere sull’assegnazione di tale carica, ha mostrato di anteporre, ancora una volta, interessi squisitamente personali, e/o di coalizione, a quelli istituzionali, di governo, e anche qui di rappresentanza generale.
La questione poi è repentinamente rientrata, in quanto il sindaco, contraddicendosi subito, ha prontamente assegnato regolarmente tale carica, subito all’atto della nomina della sua giunta.
Forse, qualcuno più esperto in tema di autonomie locali, avrà avvertito il primo cittadino del fatto che la carica di vice sindaco è una funzione obbligatoria prevista dalla legge e dallo statuto comunale, poiché il relativo ruolo funge a sostituire non il sig. Matarrelli, ma il Sindaco, di tutti, in caso di sua assenza,
impedimento temporaneo, ovvero anche nel caso di sospensione dall’esercizio delle funzioni dello stesso.
Ultima vicenda, l’annunciata intenzione, sempre per “social” del Sindaco, dell’assegnazione di ulteriori deleghe a consiglieri e persino anche a singoli cittadini, è degna di qualche considerazione, in quanto, anche tale esigenza si ritiene scaturire non per soddisfare interessi generali, ma finemente particolari, ossia a placare appetiti di “visibilità” da parte di chi ha contribuito alla vittoria del sindaco, oppure ad arruolare ulteriori adepti.
Ora, sulla facoltà d’assegnazione in generale di deleghe, sia ad assessori che a consiglieri, nulla da obiettare se il tutto sia compatibile con le norme del TUEL e statutarie; nulla da obiettare anche sulla possibilità di
coinvolgimento nell’amministrazione attiva della città, in maniera più diretta, anche di singoli cittadini estranei al consiglio comunale.
Rendere i cittadini sempre più protagonisti della vita amministrativa del Comune, è garanzia di partecipazione ed affermazione di nuovi diritti.
Però, forse colpa della poca esperienza del sindaco nell’amministrazione attiva, anche l’assegnazione di deleghe è regolata dal quadro normativo che disciplina l’ordinamento delle autonomie locali, in particolare, dallo Statuto Comunale, e, quest’ultimo, non prevede l’assegnazione di deleghe fuori dal consiglio comunale.
Ogni affidamento aggiuntivo di “deleghe”, al di fuori del consiglio, non sarebbe altro che assegnazione di
normali incarichi professionali, consulenze e affidamento di prestazioni varie, che nulla hanno a che vedere con la funzione di “delega”, nell’accezione prevista dallo Statuto Comunale.
E siamo solo agli inizi.
Consigliere comunale
Carmine Dimastrodonato
Mesagne lì 25.06.2019