Unire e non dividere: il compito di un partito nuovo
Non ho alcuna nostalgia per i partiti del passato anche se sono stato un dirigente di uno di essi, il PCI che, assieme alla DC e al PSI,
rappresentava un sistema di partiti popolari e di massa. Sento però la mancanza di un partito,nuovo e moderno, dove potersi confrontare e lavorare “assieme” senza sentirsi dire... con chi e contro chi stai. Un partito che non comunichi solo attraverso i social o le chat di whatsapp. Un partito dove poter costruire progetti condivisi per migliorare le condizioni di vita di chi soffre di più e paga le conseguenze di una ingiustizia diffusa.
Non è più il tempo per rinfacciarsi le responsabilità delle sconfitte e degli errori di questi anni.
C’è una destra da combattere e sconfiggere culturalmente e socialmente. C’è un paese da unire e un popolo da recuperare.
A tutti coloro che hanno teorizzato che sinistra e destra erano concetti superati è stata data una lezione di realtà. La destra esiste e in Italia si sta manifestando in una forma aggressiva e regressiva come mai conosciuta nella nostra storia. C’è da sperare che costoro abbiano capito che hanno dato un contributo importante alla sconfitta della sinistra e alla vittoria di una destra illiberale. Lo avrebbe dovuto capire da tempo tutta la sinistra che ha preferito, una parte importante di essa, rincorrere politiche liberiste e di mera gestione di governo e un’altra parte si è limitata a polemizzare con queste politiche. Si è persa da tutte e due le parti la dimensione della realtà e ci si è allontanati da un popolo che chiedeva protezione e riferimenti certi.E senza esercito e senza consenso si è condannati all’irrilevanza. Ma di un partito nuovo e di sinistra c’è bisogno. Se si realizzasse, uno come me e, penso, tanti altri,aderirebbe subito, consapevole come sono,che i partiti nascono, si creano, perché rappresentano valori e bisogni. Non nascono o non hanno lunga vita se a prevalere sono ragioni di convenienze elettorali e di sopravvivenza di un ceto politico che si organizza attorno un capo o al potere da gestire.
Valori e bisogni, domande di cambiamento, rimangono pressanti e necessari per una sinistra nuova e attuale.
Tutte le forze che si richiamano alla sinistra e al centro sinistra si sono rivelate inadeguate e sono state sconfitte. Pd, Liberi e uguali, Art1,Sinistra Italiana sono ormai solo espressione di un ceto politico chiuso in se stesso e percepito come distante e impegnato solo per autoconservarsi nei passaggi elettorali.
Sono stato colpito positivamente da ciò che ha affermato, all’ultima assemblea nazionale del PD, Nicola Zingaretti, quando ha sostenuto che “...serve una vera e propria rivoluzione, altrimenti non c’è la facciamo. Dobbiamo costruire un campo largo,plurale, di persone consapevoli. Un partito nuovo. Lo dico a tutte e a tutti: non aspettate che qualcosa si muova, aiutateci.”
Nelle stesse ore Roberto Speranza all’assemblea dei Art1 diceva:”...dobbiamo riconoscere una grande verità, noi tutti, la sinistra non è all’altezza della sfida. Quello che c’è non basta. Nuove e vecchie sigle sono una sommatoria di fragilità.”
Allora? Che si aspetta?
Questa evidente e convergente consapevolezza richiede un salto e un impegno per lavorare da più parti alla costruzione di quello che Il segretario nazionale del Pd ha definito un partito nuovo. Ci sono le condizioni e c’è la necessità di avviare un lavoro comune partendo proprio da queste affermazioni e dalla consapevolezza che queste affermazioni richiede. Un lavoro di lunga lena per un programma fondamentale e per un progetto di una nuova forma partito.
Un partito e' un'associazione di persone a servizio di una causa e di una comunità. Quindi è una cosa maledettamente seria.
La comunicazione e' importante,la TV e il Web sono indispensabili, ma il valore degli individui e il loro stare assieme sentirsi comunità e' insostituibile,l'apertura alla società e' vitale, così come è determinante la formazione di nuovi dirigenti educati all’impegno, al lavoro politico e allo studio.
E di un partito di sinistra che si richiami al socialismo e ai suoi valori moderni e attuali(le grandi questioni dell’uguaglianza,della difesa e del futuro del pianeta terra e dell’umanità che lo abita), c’è bisogno. Questo, lo si deve sapere, richiede la fatica del pensare, dell’organizzare e dell’agire con coraggio e coerenza che assieme a visione, passione e competenza fanno di un partito,alternativo alla destra e a questa nuova destra italiana,un partito utile e attrattivo.
Un partito dalle idee e dalla forma nuove, serio,organizzato e popolare,diretto da dirigenti consapevoli,riconosciuti, giovani e motivati a cui quelli della mia generazione possono solo dare il proprio disinteressato contributo.
Le coalizioni, le alleanze, le manovre elettorali, le candidature vengono dopo.
Spero che in Puglia e a Brindisi,di questo, si inizii ad essere consapevoli.
Carmine Dipietrangelo
Presidente LeftBrindisi