Aeroporto, Art. 1: “non si può affrontare il futuro con una logica provincialistica”
Non c’è che dire, Emiliano è molto abile; anche questa volta sostenendo che l’aeroporto di Grottaglie possa diventare uno scalo per voli di linea passeggeri.
Ed è evidente che la sua presenza a Taranto per presentare il progetto di sviluppo dell’aeroporto Marcello Arlotta non fosse finalizzata all’illustrazione di come quei soldi, sette milioni di euro, saranno spesi per consolidare le vocazioni di quello scalo (traffico cargo, test-bed, unico in Italia e in Europa per il volo senza pilota, parte integrante del programma internazionale per la produzione delle fusoliere del Boeing 787), quanto per fini elettoralistici prematuri visto che ancora non si sono aperte le primarie che dovrebbero individuare il miglior candidato alla corsa per le prossime regionali.
Il colpo ad effetto di fare dello scalo di Grottaglie uno scalo per voli di linea passeggeri è in verità proposta già sentita.
E smentita dal PD Brindisino che nel 2017 aveva espresso preoccupazione per l’approvazione della delibera di indirizzo sull’aeroporto di Grottaglie per l’attivazione di voli di linea e lo sviluppo del traffico passeggeri.
Era evidente allora come è evidente oggi che le idee sono poche e sufficientemente confuse.
E si dimentica che esiste un piano di sviluppo per i quattro aeroporti pugliesi (Brindisi, Bari, Foggia, Grittaglie) elaborato da Aeroporti di Puglia, AdP, partecipata della Regione Puglia, ed approvato dal Governo centrale, articolato secondo le specificità di ognuno di essi.
Un piano che negli ultimi dieci anni ha consolidato le peculiarità grazie ad investimenti per 420 mln di euro.
Sul sito di Aeroporti di Puglia il ruolo dell’aeroporto di Grottaglie è chiaro ed è chiara la sua funzione di rilievo nazionale ed internazionale:” Il Piano Nazionale degli Aeroporti ha classificato l’aeroporto di Taranto Grottaglie come aeroporto di interesse nazionale destinato a svolgere funzioni di piattaforma logistica integrata a supporto della ricerca e dello sviluppo industriale. Nell’ambito della rete aeroportuale regionale, infatti, l’aeroporto di Taranto Grottaglie riveste una preminente funzione cargo-logistica e costituisce un esempio di respiro internazionale di integrazione tra trasporto aereo e industria aerospaziale.
Lo scalo, già parte integrante del programma internazionale per la produzione in loco delle fusoliere del Boeing 787 “Dreamliner”, è attualmente interessato da un suo ulteriore sviluppo quale infrastruttura strategica per l’Europa per la crescita del sistema industriale ed accademico al servizio del comparto aeronautico e aerospaziale, come confermato dall’individuazione dello stesso quale primo spazioporto italiano destinato ad accogliere voli suborbitali. Si sta operando, perciò, in funzione dello sviluppo di una struttura che vanta favorevoli condizioni logistiche ed è provvista di un corridoio di volo per velivoli non pilotati”
Questo si legge sul sito di AdP alla voce aeroporto di Taranto. Ed è sufficientemente chiara la vocazione e la mission.
Ma quello che preoccupa non è tanto il campanilismo che pervade queste campagne pubblicitarie o il pretesto di un finanziamento di un finanziamento di 7 mln di euro per operare uno stucchevole spottone elettorale. Quanto piuttosto la superficialità con la quale si affrontano temi delicati e complessi come quello dello sviluppo di una Regione che con affanno cerca di mantenere la scia europea ma senza una strategia chiara e senza avere idee proprie su come la puglia con le sue risorse, le sue vocazioni, le sue competenze, le sue infrastrutture si inserisca nello scenario nazionale, europeo , internazionale.
Non si può continuare ad affrontare il futuro di un’infrastruttura aeroportuale con una logica provincialistica foriera di spreco irresponsabile di risorse pubbliche.
La politica, quella responsabile, dovrebbe fare altro, magari riuscire a dare un indirizzo, capacità di leggere non l’immediato futuro ma le potenzialità di un territorio senza essere miope ed interessata alla perpetuazione del consenso elettorale.
A questo punto sarebbe utile che Emiliano chiarisse con un incontro pubblico cosa immagina per il futuro dell’aeroporto di Brindisi al di là degli spot elettoralistici che incantano poco i brindisini. Venga a spiegarci se è vero ciò che si legge sul sito di AdP e cioè che “riveste un ruolo fondamentale disponendo di due strutture, porto ed aeroporto, che di fatto costituiscono un’unica realtà. Una dotazione aeroportuale di altissimo livello che permette a Brindisi di raggiungere livelli di eccellenza sul piano dell’integrazione intermodale del sistema dei trasporti.”
Venga a spiegarci se, come scritto nel Piano Strategico di AdP, esso debba nel medio periodo (2021-20122) confermare le quote di mercato per i voli verso il Nord Est Europa, se si prevede lo sviluppo dei voli diretti per la Scandinavia e se è in essere un percorso di potenziamento dei collegamenti con Hub Europei.
Ecco avremmo bisogno di capire la coerenza tra quello che leggiamo sul Piano Strategico di AdP e quello che viene annunciato in pubblico ogni volta che capita l’occasione.
Art. 1 MDP Brindisi – Il coordinamento cittadino