Bando “luoghi comuni”: un’altra occasione persa! (Mozione di Francesco Rogoli e risposta di Anna Maria Scalera)

In data 24 settembre 2019, in seguito ad una nota stampa dell’associazione “l’Alveare – Mesagne Bene Comune” – da tempo impegnata

sul tema dell’utilizzo e della valorizzazione di luoghi di proprietà comunale che risultano sottoutilizzati - , gli organi di informazione locale hanno dato notizia della mancata partecipazione del comune di Mesagne al bando regionale “Luoghi Comuni – diamo spazio ai giovani!”.

Atteso che in data 14 dicembre 2018 si teneva a Mesagne un incontro pubblico alla presenza del consigliere regionale Mauro Vizzino, per presentare la suddetta iniziativa della Regione Puglia;

che in data 20 dicembre 2018, con una delibera di giunta, la n. 237, il comune indicava lo chalet situato nella villa comunale, la pinacoteca e palazzo Ricco quali luoghi da candidare al suddetto bando;

che in data 21 dicembre 2018 l’allora e attuale assessore Annamaria Scalera dichiarava a mezzo stampa: “questa è, di fatto, la missione di Antenna Pon ed è per questo che abbiamo deciso di esserne protagonisti”; che lo stesso giorno l’allora e attuale assessore Maria Teresa Saracino dichiarava: “questo è un bando che aprirà un percorso per i giovani che con le loro idee saranno protagonisti-progettisti di tre strutture comunali”;

Considerato che, in data 18 settembre 2019, sono 8 gli spazi assegnati ad organizzazioni giovanili: 6 nel basso Salento, 1 in provincia di Bari, 1 nel tarantino. Nello specifico, un centro di aggregazione giovanile a Spongano, 3 palazzi nobiliari a Galatone, Leverano e a Bitonto, 2 musei a Guagnano e a Tuglie, un teatro a Leverano e un antico ricovero a Martina Franca.

Tutto ciò premesso e considerato,

SI CHIEDE

Quale sia lo stato dell’arte e se risponde al vero la notizia che il comune di Mesagne non ha mai candidato i luoghi indicati, non consentendo ai soggetti interessati di presentare progetti sulla valorizzazione e l’utilizzo di questi immobili di proprietà comunale; di chiarire eventualmente i motivi della mancata partecipazione al bando in questione, tanto nell’ultimo scorcio della scorsa consiliatura quanto nell’avvio di quella nuova, che vede comunque coinvolti nel ruolo di assessore tre dei cinque componenti della precedente amministrazione, seppur con deleghe diverse; come intende procedere questa amministrazione, considerato che, stando a quanto risulta al sottoscritto, è ancora possibile per i comuni candidare immobili appartenenti al patrimonio comunale.

La risposta dell’amministrazione è stata affidata all’assessore Annamaria Scalera, che ha ricostruito i passaggi che hanno portato al mancato finanziamento.

Il 26 giugno 2019 la Regione invia una nota al Comune chiedendo integrazioni di natura tecnica da inviare entro l’11 luglio 2019. In particolare: una dichiarazione che attesti l’idoneità e la piena funzionalità degli spazi candidati per lo svolgimento di attività di pubblico interesse; ulteriore materiale fotografico; chiarimenti in merito alla convenzione, comodato, concessione per l’immobile oggetto di candidatura attualmente utilizzato dall’associazione ex agenti di polizia in pensione; elenco completo di arredi e attrezzature.

L’Ufficio tecnico ritiene di non essere nelle condizioni di fornire le integrazioni richieste per alcuni impedimenti di natura tecnica (non meglio precisati nella risposta) che riguardano gli immobili in questione.

Il 12 luglio la Regione invia una nota al comune nella quale giudica le tre candidature non valutabili per la mancanza della documentazione integrativa richiesta.

L’impegno per il futuro è quello di fare una ricognizione dei beni di proprietà comunale per costruire una programmazione che consenta di partecipare a bandi ancora aperti e non incappare più in situazioni come questa.

Intanto si perdono occasioni e risorse preziose, che peccato!

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