Il settore aeronautico e gli impegni di Leonardo anche per Brindisi (di Carmine Dipietrangelo)

Abbiamo avuto modo di esprimere le nostre preoccupazioni sullo stato di salute e sulle prospettive del settore industriale ed aeronautico brindisino.

Lo riteniamo anche noi un settore determinante per lo sviluppo del territorio. Ma far finta di niente per ciò che sta accadendo nel settore si rischia solo di sottovalutare le possibili conseguenze sull’area di Brindisi e di diventare complici per le mancate risposte ad una situazione di difficoltà. Mentre si susseguono incontri e dichiarazioni di stampo elettoralistico, si rimuove la realtà e i processi in atto nel settore. In vista dell’incontro tra l’Assessore regionale allo sviluppo economico, Mino Borraccino, e i vertici di Leonardo Spa, società tra le prime in Europa e nel mondo intero e il cui maggior azionista, con oltre il 30% (è bene sempre ricordarlo) è il Ministero dell’Economia e Finanze, riteniamo interessante capire come l’Azienda risponderà alle preoccupazioni in merito alla situazione dello stabilimento di Brindisi e della sua Divisione Elicotteri.

Lo stabilimento Leonardo di Brindisi (ex Agusta), vale la pena ricordare, occupa oggi meno di 500 addetti (erano oltre un migliaio diversi anni fa) e il suo indotto, con una forte presenza in Puglia, ne occupava diverse altre centinaia. Buona parte di queste attività produttive sono state trasferite in Polonia presso una Società di proprietà della stessa Leonardo e si è registrata contestualmente una forte contrazione delle consegne di elicotteri degli ultimi anni.

E’ di questi giorni la forte preoccupazione espressa da alcune organizzazioni sindacali locali in merito ai bassi volumi produttivi che i stanno riscontrando presso lo stabilimento di Brindisi, preoccupazioni che, da un lato, sono confermate dalla mancanza di effettivo turn-over mentre, dall’altro, sono contraddette dalla ventilata richiesta di far intervenire (misura a quanto pare sospesa a seguito di quanto espresso dai rappresentanti dei lavoratori), all’interno dello stabilimento brindisino, personale di aziende laziali e campane oltre al continuo trasferimento all’estero di altre attività.

Riteniamo sia utile ricordare all’assessore Borraccino e al presidente Emiliano l’impegno per la situazione dell’indotto aeronautico in provincia di Brindisi (vedasi, ad esempio, quelli per una azienda di Carovigno che da tempo è in sofferenza).

Sarebbe auspicabile che l’assessore Borraccino ponga anche qualche domanda ai vertici Leonardo, anche se, probabilmente, i veri interlocutori dovrebbero essere il Ministero dell’Economia e Finanze, maggiore azionista di Leonardo, il Ministero della Difesa ed il Ministero per il Sud, in merito alle recenti notizie di stampa riportanti l’acquisizione da parte di Esercito, Carabinieri ed Aeronautica militare di poco meno di 40 elicotteri del (AW169, AW139) le cui linee di produzione delle strutture non risultano essere più in Italia ma bensì in Polonia.

Le notizie di stampa riportano Vergiate e Cascina Costa, in Lombardia, quali localizzazioni delle “industrie di produzione” e Roma, Frosinone quali aree dei “poli di supporto”. E Brindisi ? Lo stabilimento di Brindisi non è menzionato(un generico riferimento all’area centro meridionale è riportato negli atti parlamentari, ma nulla più), varrebbe la pena ricordare che tutti i grandi paesi impongono, nei loro contratti per l’acquisizione di mezzi per le forze armate, sia per motivi di sicurezza sia per motivi di difesa occupazione e sviluppo tecnologico, l’esecuzione di quasi tutte le attività nei loro paesi (cosa si pensa abbia fatto il governo degli Stati Uniti per il contratto che ha recentemente annunciato per la fornitura, da parte della società americana di proprietà Leonardo, di diversi oltre 30 elicotteri da addestramento ?). Auspichiamo pertanto che nell’incontro annunciato tra i vertici di Leonardo e la regione Puglia ci sia lo spazio per dare risposte anche a Brindisi.

Carmine Dipietrangelo

Coordinamento Leftbrindisi

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