La M. Auchan: basta promesse sulla pelle dei lavoratori

Era il 29 ottobre 2019 quando parlammo per la prima volta del rischio licenziamenti nell'ipermercato Auchan/Conad.

Lo facemmo con la segretaria provinciale Filcams CGIL Claudia Nigro e fummo l'unica forza politica a presentare alla città questo problema.

Per altre forze politiche e governative, invece, sembrava trattarsi di un problema da tenere nascosto sotto il tappeto.

Dopo la nostra iniziativa, l'Amministrazione comunale convocò un'assemblea aperta alla città invitando tutti i sindacati al fine di risolvere il problema relativo ad eventuali licenziamenti da parte della nuova arrivata Conad.

In quella sede il Sindaco Antonio Matarrelli, il consigliere regionale Borracino e il sindacalista Vincenzo Zaccaria della Uiltucs(sindacato di riferimento per la maggior parte dei lavoratori Auchan-Conad di Mesagne),la stessa Uil che può contare tra i più importanti responsabili regionali il consigliere comunale - nonchè padre del consigliere regionale - Gino Vizzino, assicurarono che nessun posto di lavoro sarebbe stato toccato!

Non solo: quando qualcuno provò a sottolineare l’attualità del rischio licenziamenti, fu liquidato come inutile allarmista.

Uscimmo da quel confronto contenti di esserci sbagliati, certi che non ci fosse il bisogno di discutere immediatamente di una strategia alternativa nel caso quei rischi si fossero concretizzati.

Ma purtroppo anche in questo caso selfie e slogan hanno preso il sopravvento sulla cruda realtà.

Abbiamo appreso dalla stampa che la Margherita Distribuzione Spa, subentrante ad Auchan, ha messo in cassa integrazione 166 lavoratori nell'ipermercato mesagnese senza minimamente preoccuparsi di confrontarsi coi sindacati.

Un dramma che non tocca solo Mesagne ma che coinvolge cinquemila dipendenti e altrettante famiglie sparse sul territorio nazionale.

Rischia di arrivare nel nostro Paese e nel nostro territorio un vero disastro sociale, nel completo silenzio delle nostre Istituzioni.

Ci chiediamo: è finalmente arrivata l’ora che sindacati ed istituzioni si attivino per evitare il peggio?

O dobbiamo prendere atto che la loro è stata solo propaganda, non potendo - in realtà - influire minimamente sui licenziamenti?

È troppo chiedere di affrontare la questione con la serietà che merita?

È arrivato il momento per il sindaco di Mesagne di smettere di presenziare a compleanni e comunioni, rimboccarsi le maniche, e chiedere un incontro ai delegati di Margherita/Conad.

È arrivato, ancora, il momento che i sindacati ed i sindacalisti smettano di occuparsi di elezioni regionali e tornino a fare quello per cui sono pagati: rappresentare e difendere i lavoratori.

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