Scioglimento del Consiglio Comunale di Cellino San Marco. I commenti del mondo politico.

Sono giunti in Redazione i comunicati stampa di autorevoli rappresentanti del mondo politico. Li pubblichiamo testualmente senza alcun commento. Vedremo nei giorni successivi di fareil punto sulla situazioni, sulla possibilità di arginare il fenomeno e le modalità per la salvaguardia degli Enti locali dalla criminalità organizzata.

SALVATORE TOMASELLI – SENATORE PARTITO DEMOCRATICO:
La decisione del Consiglio dei Ministri di disporre lo scioglimento del Consiglio Comunale di Cellino San Marco per acclarato condizionamento della criminalità organizzata rappresenta, innanzitutto, una mortificazione per tutta quella comunità e per l’intero territorio.

 

Sarà la magistratura ad accertare eventuali responsabilità di chi – nella politica o in pezzi della pubblica amministrazione locale – ha consentito che ambienti criminali penetrassero nelle istituzioni: ma oggi, per intanto, la gravissima sanzione decisa dal Governo deve poter rappresentare il punto di ripartenza per l’affermazione della legalità, della correttezza amministrativa, della trasparenza in una cittadina che merita di essere raccontata per le sue tradizioni civili e democratiche e per la sua vitalità sociale.
Così come siamo stati vicini in questi anni difficili a chi in quella comunità denunciava con coraggio e senso civico le difficoltà ambientali che pesavano sulla principale istituzione cittadina, continueremo con forza a sostenere, al di lá degli schieramenti politici, ogni testimonianza di impegno per la legalità.

ANTONIO FRISCINA – RESP.LEGALITA’E WELFARE SEGRETERIA.PROVINCIALE PD
La decisione di sciogliere il consiglio comunale di Cellino S Marco assunta ieri dal Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro Alfano fa calare il sipario su una delle esperienze piu’ nefaste per la storia del paese! Il Ministro degli Interni ha acclarato l’infiltrazione criminale volta a condizionare l’attivita’ amministrativa dopo l’insediamento di una commissione antimafia istituita su richiesta del prefetto prete e non su proposta dell’ex sindaco Cascione una precisazione doverosa per smentire questa leggenda metropolitana di matrice destroide! Falliti tutti i tentativi di nascondere la polvere sotto il tappeto da parte degli ex amministratori del Comune.
Non sara’ compito semplice bonificare l’etica pubblica di un paese cosi’ ferito e mortificato nella sua dignita’ da una destra sciagurata che ha rimestato nel torbido come quella che ha sgovernato Cellino in questi 4 anni terribili sul piano della moralita’ e dell’opacita’ amministrativa che ha fatto lievitare i costi della pubblica amministrazione comunale a scapito del cittadino.
Il paese potra’ risalire la china solo con l’impegno e la buona volonta’ di tanti bravi cittadini che credono in un futuro piu’ degno per il loro paese consapevoli dell’importanza di riannodare i fili di un tessuto sociale lacerato!
Servira’ una grande opera di rieducazione civica del paese,che merita di piu’ e che dovra’ affrancarsi a costo di sacrifici da un’onta senza precedenti e un danno d’immagine considerevole!

LUIGI VITALI – COORDINATORE PROVINCIALE FORZA ITALIA
“Quanto verificatosi a Cellino San Marco provoca una ferita dolorosa che non meritava quella cittadina”.E’ quanto dichiarato dal coordinatore provinciale di Forza Italia Luigi Vitali.
“Senza voler entrare nel merito della vicenda non avendo né gli elementi né la veste dico solo che se il sindaco Cascione avesse ascoltato a suo tempo i consigli dei vertici provinciali, regionali e nazionali di Forza Italia e quelli di alcuni esponenti della sua maggioranza, invece di cambiare casacca e revocare deleghe, avrebbe evitato un lungo periodo di commissariamento alla città ed un’onta a lui ed alla politica.
Ci impegneremo per cercare di ridare fiducia ai cellinesi e per dimostrare che è ancora possibile una buona politica”

ELISA MARIANO – PARLAMENTARE PARTITO DEMOCRATICO
La decisione del Ministro Alfano di procedere allo scioglimento del consiglio comunale di Cellino San Marco è testimonianza della gravità della situazione in cui era precipitata l’attività istituzionale del piccolo Comune con il grande rischio, ora conclamato ed accertato, che la criminalità organizzata fosse oramai fortemente condizionante nelle scelte politiche ed amministrative. Questo epilogo arriva dopo i tanti e continui allarmi che molti di noi avevano indirizzato a Prefetto e Governo a fronte dei tanti gravi atti intimidatori, bombe, incendi, sparatorie, susseguitisi nel corso di questi anni. Su moltissimi di questi sono aperti procedimenti giudiziari che ci aiuteranno a capire ancora meglio la consistenza del fenomeno criminale, il suo radicamento, la sua estensione che oggi appare quanto mai preoccupante e che certamente travalica i confini di Cellino San Marco.
Non si può dimenticare, infatti, come solo pochi mesi fa con l’operazione “Game Over” siano stati tratti in arresto per reati gravissimi, come associazione di stampo mafioso, più di quaranta persone proprio nel triangolo San Pietro Vernotico, Cellino San Marco, Tuturano e come la stessa Brindisi sia quasi quotidianamente teatro di attentati ed intimidazioni incendiarie ad auto ed immobili sin qui troppo sottovalutati dalla politica e dalle istituzioni.
Lo scioglimento del consiglio comunale di Cellino San Marco riafferma la presenza dello Stato laddove la legalità era stata messa in discussione e libera l’istituzione locale dalla morsa rapace della criminalità organizzata che aveva offeso e danneggiato una comunità operosa e perbene come quella cellinese. Alla comunità onesta, che ha subito per anni queste angherie ed i danni derivanti, voglio esprimere tutta la mia solidarietà e garantire il mio supporto per riprendere da subito e senza tentennamenti la costruzione di quella trama di legalità che da oggi dovrà essere il baricentro di ogni iniziativa politica, istituzionale e culturale.
Cellino San Marco, con questa decisione, inizia un difficile percorso di liberazione dai condizionamenti di mafie e criminalità, ma è del tutto evidente che il problema non riguarda solo quel Comune bensì l’intera nostra provincia con alcune “zone calde”, continuamente a rischio di infiltrazioni mafiose. Ora è necessario mettere in campo tutti gli anticorpi possibili che il nostro territorio possiede per combattere questa piaga. C’è bisogno di scelte di campo chiare ed inequivocabili da parte di tutti. La politica, a tutti i livelli, deve recuperare il tema della legalità, dell’anticorruzione, dell’antimafia, come prioritario e farne una diffusa battaglia culturale aperta a tutti che coinvolga istituzioni, cittadini, associazioni e dia voce ad ogni presidio di giustizia e legalità presente nel territorio, una sorta di “Stati generali della legalità”, da tenere proprio in questa provincia e magari da far partire, simbolicamente, proprio da Cellino San Marco per poi coinvolgere gli altri comuni, nella consapevolezza che non ci possa essere alcun futuro di sviluppo e democrazia se non saremo capaci, tutti insieme, di riaffermare il valore imprescindibile della legalità.



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