L’arroganza del potere ignorante (Movimento libero & progressista)

IL FATTO

Il 21.1.2019 l’allora Sindaco di Mesagne, Pompeo Molfetta, viene sfiduciato da un gruppo di consiglieri della sua stessa maggioranza davanti ad un Notaio.

Il clima a Mesagne e sui social si fa teso.

Le offese all’ex Sindaco e a chiunque osi “parteggiare” per lui sono gocce cinesi quotidiane distillate sui profili Facebook di coloro che militano accanto all’attuale Sindaco Matarrelli e al Consigliere Regionale, Mauro Vizzino.

Nel dibattito interviene anche la prof.ssa Maria De Mauro, stimata docente di Lettere presso il Liceo delle Scienze applicate Majorana di Brindisi, la quale - senza possedere alcun profilo Facebook - in data 29.1.2019 invia alle testate giornalistiche online di Mesagne una nota contenente la sua opinione sulla crisi del governo cittadino.

Tra gli altri commenti sulla politica mesagnese, la professoressa afferma anche: “...abbiamo un consigliere regionale notoriamente incapace,....ben altre sono le competenze che si richiederebbero ad un consigliere regionale, così come, del resto, ad un ministro, Primo ministro ecc”.

Risponde sul suo profilo Facebook Luigi Vizzino, padre del consigliere regionale Mauro, affermando testualmente: “Il mio pensiero va ad una professoressa, saccente e superba, abituata a dare lezioni dall’alto della sua cattedra! La sua arroganza è pari alla miseria umana! La tua supponenza pari all’indegna recita che rappresenti nel tuo vivere quotidiano. Altro che valori e principi etici e culturali. “Una montagna di merda”. Con tutto il rispetto per le centinaia di migliaia di professoresse, maestre di vita e di cultura, che nulla hanno a che fare con gentaglia come te! (Il tu dato scientemente)!”.

LA QUESTIONE GIUDIZIARIA

Il consigliere regionale Mauro Vizzino querela per diffamazione la prof.ssa De Mauro, la quale si vede costretta rivolgersi ad un legale di fiducia per rivendicare il suo diritto di critica, evidenziando di essere stata a sua volta diffamata dal sig. Luigi Vizzino.

Il PM chiede l’archiviazione della denuncia.

Mauro Vizzino impugna la decisione ed il 26.2.2020 il GIP del Tribunale di Brindisi ARCHIVIA il procedimento, non solo riconoscendo appieno le ragioni della prof.ssa De Mauro, ma qualificando come diffamante il post di Luigi Vizzino, attuale consigliere comunale, a cui il figlio Mauro aveva messo un “mi piace”.

Chiarisce il Magistrato che nell’ambito degli interventi politici il limite dell’esercizio del diritto di critica va inteso in senso più elastico rispetto a quello ordinario, in quanto in tale ambito sono ammesse (si cita testualmente) “espressioni polemiche ed anche colorite......purchè non si trasmodi nel dileggio senza limiti, nella volgarità ...(che traspare invece dalle frasi rivolte da Luigi Vizzino alla De Mauro)”.

LA QUESTIONE POLITICA

Non ci appassiona la vicenda giudiziaria sopra descritta, sebbene siamo umanamente vicini a chi ha subito l’onta di una querela.

Quello che ci interessa e ci preoccupa è la questione politica sottesa al triste episodio, perché ormai laddove non arriva la politica viene chiamato in causa il

Potere Giudiziario.

Quella politica impotente di fronte ai propri elettori ed incapace di difendersi politicamente dalle critiche invoca l’intervento della

Magistratura; tenta di abbattere gli avversari politici per via giudiziaria; confonde il Principio di Giustizia con la giustizia che si pratica nelle aule di Tribunale.

Una politica che non accetta il rispetto delle regole formali, legali ed amministrative più volte invocate dall’opposizione, ma si rivolge alla Magistratura per far fuori il “nemico di turno”, mettendo in scena uno spettacolo squallido, in alcuni casi anche un po’ grottesco, come quando la querela viene invocata da amici di chi ha ridotto la Politica ad insulti e turpiloquio.

La Politica invece è una cosa seria che va fatta fuori dalle aule di Tribunale, cioè negli organi competenti con professionalità, responsabilità e serietà.

Per questo siamo e rimaniamo sempre vicini a chi esprime liberamente il suo pensiero senza sfociare in “attacchi gratuiti alla sfera privata dell’offeso”.

Movimento Libero & Progressista

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