Il Marchese di Grillo e il piano di disordine ospedaliero (di Alessandro De Nitto)
Ammetto che la polemica sull'ospedale me la sarei risparmiata dato l'impegno da parte di tanti cittadini nel provare a fare qualcosa di utile per il territorio
se non fosse che ho avuto la sfortuna di imbattermi nel comunicato del nostro onorevole.
Dopo averlo letto mi è tornato in mente il testimonial del the Infrè, quello del "è buono qui, è buono lì" o qualcosa di simile.
Anche lui è un buono un po' per tutti, specie se detieni un po' di potere.
Come direbbe il Marchese del(di) Grillo:"io so io e voi non siete un cazzo"
Ieri mi sono commosso nel vedere come l'onorevole si stia facendo in quattro per riaprire l'ospedale attraverso questi comunicati che l'opposizione dovrebbe prendere come esempio.
C'era un consigliere dell'opposizione(siede ancora su quei banchi) che anni fa si prese la briga di scrivere un piano di decine e decine di pagine, ascoltando le istituzioni dei comuni del brindisino, per salvare il nostro ospedale ma soprattutto la sanità brindisina. Incontri con la Regione, la Asl per cercare di fare qualcosa. Non bastò e la politica regionale aveva deciso che era il tempo di tagliare, con l'assenso dei nostri politici regionali che non hanno mai mosso un dito per cambiare la situazione.
Ma quel consigliere sbagliò tutto.
Sarebbe bastato un comunicato dove si cazzia l'opposizione, si fa un po' di propaganda governativa citando i decreti legge Cura Italia e Rilancio, uno spruzzo di Mattarella, e l'ospedale su sarebbe salvato.
E si, perché le misure del governo hanno ritardi enormi sul pagamento della cassa integrazione e i cittadini non riescono ad accedere ai prestiti ma vedrete che basteranno per riaprire tutti gli ospedali chiusi da Emiliano.
Direi che è credibile.
Sempre che questo si possa dire senza disturbare la giornata dell'onorevole.
Magari si può ricordare quando Emiliano ci raccontava che non chiudeva gli ospedali per risparmiare ma "perché sono pericolosi e perché il nostro sistema sanitario diventerà più efficiente" .
La strategia geniale del Governatore era quella di chiudere per migliorare.
Un genio assoluto che secondo me l'on. Aresta ha riconosciuto subito ed è scattata questa bella empatia.
Fino a gennaio del 2020(5 mesi fa) Emiliano prometteva ancora ulteriori tagli e riconversioni.
Secondo la CGIL Medici ci saremmo trovati presto con 21 ospedali pubblici contro i 31 privati.
La "sinistra" privilegiava il privato al pubblico. Chissà perché.
Ma poi arriva il covid.
E il nostro sistema sanitario non era così efficiente come diceva Emiliano e la maggior parte dei positivi del nostro territorio(oltre il 50% nel brindisino) hanno contratto il Covid proprio nelle strutture sanitarie.
Praticamente avevi più possibilità di prendere il covid se andavi in ospedale, nel luogo dove un individuo si cura e dovrebbe essere al sicuro, che al festival di Glastonbury.
Ma come spesso accade, il nostro governatore, poche settimane prima delle elezioni viene folgorato sulla via di San Paolo di Bari e si rimangia tutto il suo piano di disordine ospedaliero e tutto quello che ha detto in questi cinque anni e afferma:" l'emergenza dimostra che tutte le regole che i vari governi centrali di tutti gli schieramenti avevano imposto sul dimensionamento della rete ospedaliera non prevedevano il rischio pandemia e pertanto erano sbagliate. L’organizzazione mondiale della sanità aveva più volte avvertito di questo rischio sin dai primi anni 2000".
Ovviamente la colpa non è sua ma del governo così come secondo Aresta l'immobilismo è colpa delle opposizioni e non di chi era chiamato a decidere e difendere il nostro territorio.
Se mai si concluderà il loro percorso politico sarebbero perfetti per girare un remake di Stanlio e Ollio. Una coppia pazzesca.
Perciò, cari mesagnesi, se per anni ci hanno chiuso l'ospedale dicendoci che era per il nostro bene e ora cambiano idea solo a poche settimane dalle elezioni, non dovete pensare male.
Possiamo stare tranquilli che riaprirà tutto, roba che neanche Biascica.
Almeno l'onorevole potrebbe evitare la polemica su chi è libero e progressista dato che non mi sembra il testimonial perfetto.
E speriamo di cavarcela.
Alessandro De Nitto