La meglio gioventù (di Carlo Ferraro)

Ieri sera, in un clima di forte partecipazione, c’è stato l’incontro dei soci e simpatizzanti del Salento Fun Park,

insieme ad alcuni rappresentanti dell’opposizione ed ai rappresentanti dei Laboratori Urbani di Sava e Santeramo in Colle, venuti fin qui per portare la loro solidarietà a Marcello Ostuni. Una sorta di piccola Call for Action.

Davanti a più di 200 amici e compagni di strada, Marcello, visibilmente emozionato, ha parlato di 11 anni di rapporti alterni ma sempre difficili con le diverse amministrazioni, e di quanto questo lo abbia provato, ed ha spiegato l’intento di quell’incontro: cercare di capire il perché di un comodato così ostile nei suoi dettati verso l’associazione, e provare ad elaborare tutti insieme una proposta alternativa a quella.

Hanno portato la loro testimonianza diversi giovani che sono cresciuti nel SFN, ne hanno tratto una lezione di vita, ed hanno portato con loro nel mondo, come un tesoro, quell’esperienza.

Passato il momento dell’emozione collettiva, si è passati a ragionare sui vari punti del comodato, rilevandone le numerose incongruità: l’assurda richiesta di cancellare le scritte vandaliche distinguendole dalle scritte dei Writers (ci vorrà un critico d’arte?), l’astrusa pretesa di programmare semestralmente le loro attività, quando in convenzione si richiede l’uso della struttura da parte dell’amministrazione con soli quindici giorni di preavviso (ci vorrà un indovino!); fino a concludere che quel comodato doveva essere stato scritto da una persona che nulla sa di Laboratori Urbani, della loro gestione quotidiana, oppure ha fatto finta di non sapere.

Si è messo in evidenza come questa convenzione si rifaccia tale e quale a quella del 2011, e quindi superata dalle diverse leggi e normative succedutesi nel tempo, senza tener conto delle nuove direttive regionali per il terzo settore.

Si è parlato della progressiva scomparsa, negli ultimi mesi, di tante associazioni giovanili a Mesagne, cosa questa che porterà ad un impoverimento dell’offerta culturale e partecipativa, e della loro utilità sociale. Ci si è chiesto quali politiche per i giovani intende portare avanti l’amministrazione in questo deserto.

La speranza di Marcello era quella che il nuovo comodato potesse migliorare la loro condizione, per cui, avendo più certezze e più sostegno da parte dell’amministrazione, avrebbe potuto stabilizzare alcuni dei suoi collaboratori, e creare occupazione; vane illusioni. Si aspettava che almeno il sindaco si facesse vedere, ma sembra che sui social questi avesse già dichiarato che non perdeva tempo in simili manifestazioni; bontà sua. (È dell’ultima ora la notizia che il sindaco ha rimandato l’incontro con Marcello, e non è dato sapere quando concederà udienza).

E infine Silvia ha definito i Laboratori Urbani come l’espressione più alta di una vera cittadinanza attiva, basata sul volontariato, senza una aspettativa di guadagno, ma anche con la speranza, almeno, di non doverci rimettere sempre di tasca propria.

Ho ammirato questi giovani, la loro voglia di fare gratuitamente, per passione, di intraprendere nuove strade per creare nuovi mestieri, nuovi saperi, nuovi modi di stare insieme. Per un attimo ho visto balenare la speranza di un mondo più accogliente fatto dalla meglio gioventù.

Carlo Ferraro

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