Sull’incendio che ha devastato terreni confiscati alla mafia ed affidati a Libera un comunicato congiunto di parlamentari.

Se dovesse confermarsi la matrice dolosa dell'incendio che ha devastato il raccolto di un terreno confiscato ad un clan mafioso ed affidato alla cura della cooperativa sociale “Terre di Puglia-Libera Terra”, ci si troverebbe di fronte ad una grave ed allarmante intimidazione destinata all'intera popolazione brindisina.

Non sarebbe infatti casuale la scelta di mirare e colpire al cuore delle attività di “Libera”, sodalizio che ha operato alacremente nel tentativo di edificare, sulle macerie lasciate dalla criminalità organizzata, valenti realtà imprenditoriali finalizzate al recupero sociale.

Urge quindi che l'episodio, tanto più preoccupante perché dimostrerebbe la spudoratezza delle cosche locali a rialzare la testa anche in un frangente di apparente calma, sia avversato, al di là di ogni formula retorica di solidarietà, da quel fronte comune – popolato dalle istituzioni democratiche, dalle forze di polizia e dalla cosiddetta società civile – con attenta ed immediata efficacia. L'insediamento criminale in terra di Brindisi, pur se negli anni fiaccato da una esemplare azione dello Stato, non può dirsi annichilito e necessita quindi di uno sforzo supplementare di responsabilità ed investimenti.

 

Per la nostra parte dispiegheremo una cura concreta per contrastare la dimensione criminale e rilanciare una lotta non saltuaria ai fenomeni mafiosi di qualsivoglia rango.

On. Davide Mattiello (PD - Componente Commissione Antimafia), on. Elisa Mariano ed on. Salvatore Capone (PD), on.Toni Matarrelli (Sel). 

Per offrirti il miglior servizio possibile questo sito utilizza cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego in conformità della nostra Cookie Policy.