Ospedale Covid Fiera del Levante, Fratelli d’Italia chiede al ministro Speranza l’invio degli ispettori
Una nota congiunta dei consiglieri regionali del Gruppo Fratelli d’Italia, insieme all’onorevole Marcello Gemmato e all’europarlamentare Raffaele Fitto.
"Questa volta neppure una seduta monotematica del Consiglio regionale può dissipare tutti i dubbi che abbiamo sul nuovo ospedale Covid in Fiera della Levante a Bari.
Per questo come gruppo regionale di Fratelli d’Italia - insieme al coordinatore regionale e responsabile nazionale del Dipartimento Sanità di Fratelli d’Italia, on. Marcello Gemmato e al co-presidente del gruppo europeo ECR-FDI, on. Raffaele Fitto – chiediamo al ministro della Salute, Roberto Speranza, di inviare gli ispettori ministeriali per fare chiarezza ‘sulle procedure di gara, la corretta allocazione, la strutturalità dell’iniziativa anche in funzione dell’utilizzo post emergenza COVID, la compatibilità dell’allocazione con i criteri dettati dal Ministero, e la funzionalità di tale allocazione in ragione della carenza di personale che dovrà inevitabilmente essere distratta da altri presidi ospedalieri e da altri reparti di terapia intensiva, ed in ultimo la coerenza dei dati relativi ai posti letto di terapia intensiva funzionanti in Puglia con i dati pubblicati nei report del monitoraggio settimanale’.
Non è certo una richiesta provocatoria o strumentale, ma dopo aver vagliato attentamente tutta la fase preparatoria e ciò che sta avvenendo in queste ore, è evidente che un’operazione che utilizza 10 milioni di euro dei pugliesi non può esaurirsi con un bel taglio del nastro.
“Intanto perché questo avviene il 16 gennaio – in piena seconda ondata pandemica – con ben otto mesi di ritardo: infatti, nel maggio dello scorso anno il Ministero della Sanità con una Circolare (la n. 11254) dettò alle Regioni le "Linee di indirizzo organizzative per il potenziamento della rete ospedaliera per emergenza Covid-19". Circolare applicativa della legge 17 luglio 2020, n. 77, con la quale si chiedeva alle Regioni di rendere strutturale – ovvero non in strutture provvisorie – l’aumento dei posti letto di terapia intensiva. In particolare, la Circolare sollecitava la Regione Puglia per incrementare gli allora 304 posti letto di terapia intensiva con ulteriori 275, per arrivare così a 579, perché si voleva destinare ai pazienti COVID il 30% e riservare l'ulteriore 70% ai pazienti non COVID.
In piena campagna elettorale, quindi, il presidente Michele Emiliano si affrettò a elaborare slide per annunciare l’aumento dei posti letto di terapia intensiva in Puglia. Ma di fatto, però, a dicembre 2020 i dati ministeriali attribuivano alla Puglia come funzionanti solo 366 posti letto di terapia intensiva con un tasso di occupazione per pazienti COVID che oscillava dal 49 al 43%. Poi, improvvisamente, gli ultimi dati Agenas del 6 gennaio 2021 riportano come attivi e funzionanti in Puglia 548. Ci sarebbe da esclamare: cosa è successo all’improvviso? Perché ci si sveglia improvvisamente e ad inizio dicembre, in via di urgenza, viene appaltato con procedura d’urgenza - che limita la partecipazione e la competitività tra i concorrenti alla gara - l'allestimento di 160 posti letto di terapia intensiva nella Fiera del Levante, impegnando 10 milioni di euro con previsione di realizzazione entro fine gennaio 2021?
A parte i conti che non tornano, alla luce dei dati pubblicati da organi del Ministero, quello che è ancora peggio in questa storia è il fatto che i 160 posti letto sono previsti in Fiera della Levante, ovvero in un luogo non conforme con i criteri delle predette linee di indirizzo dettate dalla Circolare.
“Riteniamo quindi che l'emergenza COVID non abiliti ad assumere decisioni incongruenti, e comunque dispendiose di danaro pubblico, senza avere certezze di aver compiutamente rispettato i criteri di allocazione dei posti letto di terapia intensiva. Da qui la nostra richiesta, per necessarie e doverose chiarezza e trasparenza verso la comunità pugliese”.