Alta velocità ferroviaria fino a Lecce, mozione di Pagliaro: “La Regione si attivi, bisogna colmare il gap infrastrutturale”
Qualcuno si ricorda del Salento: Nota del consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo de ‘La Puglia Domani’.
“L’Italia inizia a Leuca, non finisce a Bari. Questo è il mantra di una battaglia che mi vede impegnato da sempre, per rivendicare trasporti efficienti e moderni per il mio Salento, e per sanare finalmente uno squilibrio che penalizza il mio territorio a forte vocazione turistica. Il tempo dell’attesa è finito, e anche quello della rassegnazione ad essere trattati come figli di un dio minore.
Ecco perché ho presentato una mozione che impegni il Governo regionale a diventare parte attiva di questo rilancio del Salento e per mettere finalmente in cantiere l’estensione della linea ferroviaria ad alta velocità/capacità fino a Lecce.
Il gap infrastrutturale che il Salento subisce da decenni non nuoce solo al mio territorio ma anche alla Puglia, perché limita la mobilità delle persone ed impedisce la piena crescita economica. Dai collegamenti veloci su rotaia dipendono la qualità della vita e lo sviluppo, finora tarpato da un sistema di trasporti carente e obsoleto.
Urgono investimenti per l'ammodernamento e lo sviluppo delle grandi infrastrutture ferroviarie, per collegare il tacco d’Italia allo Stivale e per renderlo competitivo.
Quest’obiettivo – alta velocità/alta capacità – dev’essere messo in cima alla lista delle priorità della Regione, perché dalla sua realizzazione dipende il salto di qualità che tutti possiamo fare.
Ecco perché sollecito la Giunta a farne una battaglia collettiva, per intercettare i fondi necessari, bussando a Roma come a Bruxelles finché non li avrà ottenuti.
Non è accettabile che gli investimenti infrastrutturali ferroviari si fermino a Bari, negando la medesima possibilità al Salento e dunque a Lecce, Brindisi e Taranto, arbitrariamente escluse dal programma delle Ferrovie dello Stato per l’estensione dell’alta capacità, ossia della linea ferroviaria dotata di particolari meccanismi di controllo del traffico, tali da permettere una maggiore frequenza di passaggi rispetto a quella tradizionale.
Nonostante le legittime richieste e proteste e la mobilitazione dei territori contro una scelta profondamente ingiusta, la politica non si è fatta carico di questa battaglia di civiltà con la dovuta determinazione. Ora è tempo di rimediare a questa miopia, per poter mettere il Salento sui binari dell’alta velocità”.