Asi, Amati: “Si prosegue con le consulenze, anche in settori coperti. Mi stupisce il silenzio di Comune e Provincia”
“All’Asi di Brindisi si continua con le consulenze. Da ultimo quella per un 2021 di consulenza legale a 1.875 euro al mese,
nonostante sia stato svolto un discusso reclutamento per potenziare tale servizio e nell’organico vi sia già un’altra unità di personale adeguata per tali mansioni. Si dichiara poi di avere avuto addirittura uno sconto, ma rispetto al 2020 c’è un costo di 175 euro in più: insomma, uno sconto con maggiori oneri, una cosa che si vede raramente”.
Lo comunica il presidente della Commissione regionale bilancio e programmazione.
“Nei giorni scorsi, con ordinanza presidenziale, l’Asi di Brindisi ha conferito un incarico annuale per ogni ipotesi in cui ci fosse bisogno di consulenze legali. Il costo della convenzione ammonta a 22.500 euro, oltre IVA e accessori, vale a dire 1.870 euro netti al mese. La durata del contratto è stata fissata dal 1 gennaio al 31 dicembre 2021, nonostante l’atto di conferimento sia stato adottato l’11 febbraio 2021 e sebbene il professionista incaricato abbia presentato la sua offerta il 2 febbraio 2021, perfezionandola poi il 10 febbraio 2021. In poche parole, un contratto che parte dal 1 gennaio 2021 nonostante il consulente abbia proposto e perfezionato l’offerta un mese dopo.
Inoltre, con l’atto monocratico di conferimento dell’incarico viene dato atto di aver ottenuto uno sconto. Orbene, lo stesso professionista incaricato aveva ottenuto lo stesso incarico di consulenza nell’anno 2020, per un compenso mensile pari a euro 1.700, cioè 175 euro in meno rispetto alla convenzione, dichiarata sorprendentemente scontata, per il 2021.
Infine: l’attività per cui è stato conferito l’incarico di consulenza risulta esercitabile con due unità di personale già in servizio: l’una già presente in organico e l’altra reclutata con un recente procedimento di selezione su cui ho chiesto agli uffici regionali le più opportune verifiche.
Questa ulteriore vicenda amplia, purtroppo, l’esigenza di ottenere chiarimenti dallo stesso Consiglio d’amministrazione e soprattutto dai revisori dei conti e dai soci. E quanto a quest’ultimi mi stupisco, soprattutto nella sua parte maggioritaria (Provincia e Comune di Brindisi), che a oggi non sia stata pronunciata nemmeno una parola”.