Regione PugIia: problemi dei centri diurni in Commissione sanità
La Commissione sanità presieduta dal Mauro Vizzino ha dedicato la seduta all’ascolto delle problematiche sollevate dai gestori dei Centri diurni,
molti dei quali rischiano la chiusura, soprattutto a seguito delle gravi conseguenze provocate dalla pandemia da Covid 19.
Per molti dei pazienti assistiti si tratterebbe di perdere quella che a giusta ragione viene considerata la loro vera casa, quella nella quale ormai da diversi anni trascorrono parte della loro giornata tra attività sociali e sedute riabilitative che si svolgono tra mille difficoltà e costi economici sempre più gravosi per le famiglie.
A investire la Commissione dei tanti temi a cui i centri diurni quotidianamente devono rapportarsi per assicurare assistenza a soggetti riconosciuti fragili sotto ogni punto di vista, sono stati i rappresentanti dell’AIPD, Associazione Italiana Persone Down della Sezione di Brindisi che hanno sottoposto le questioni dei centri diurni socio educativi “Villa Cavaliere”, “Oltre l’Orizzonte”, ”Dante Cappello” e “Pino Pagliara”, oltre al delegato del Coordinamento dei Centri diurni della provincia di Lecce, portavoce, tra le tante, di una problematica specifica come quella legata al trasporto disabili, i cui costi, complice il rispetto delle misure di distanziamento, ormai pesano sui bilanci delle famiglie di pazienti, ultra fragili, in modo non più sostenibile.
Nei loro confronti la campagna vaccinale, a cura dei medici di medicina generale, partirà già nei primissimi giorni del prossimo mese, anche prima rispetto al termine stabilito, se i vaccini giungeranno nei tempi previsti, come ha sostenuto l’assessore alla sanità Pier Luigi Lopalco.
Nel confermare l’inclusione dei soggetti affetti da autismo nella categoria dei disabili gravi per i quali, secondo il nuovo piano vaccinale regionale, la campagna di immunizzazione partirà subito dopo Pasqua, l’assessore ha aggiunto che contestualmente saranno vaccinati anche tutti coloro che si prendono cura di loro, non solo il nucleo familiare.
Il confronto è andato avanti con le tante problematiche, a partire da quelle economico-finanziarie, collegate alla fase di accreditamento delle strutture alla nuova normativa, operazione rallentata dall’incedere della pandemia, tanto da prevedere un percorso derogatorio per permettere di superare le attuali difficoltà che in alcuni casi impediscono l’utilizzo a tempo pieno del personale qualificato fornito dalle ASL.
Ed ancora i contenziosi instaurati con le ASL per l’ottenimento delle prestazioni aggiuntive e quelle a distanza.
Dalle strutture salentine è giunta la richiesta di superare una sorta di perequazione in ambito dei trasporti, settore che vedrebbe privilegiato il centro ed il settentrione della regione a danno delle aree meridionali, mentre l’assessore al welfare, Rosa Barone, ha preannunciato che in aggiunta ai 9 milioni stanziati per i buoni servizio, ulteriori risorse economiche saranno reperite per finanziare tutti quelli ammessi e che non hanno trovato ancora copertura.
Un tavolo tecnico, è stato inoltre istituito per la problematica che la Coop Osa di Mesagne ha portato all’attenzione della Commissione sanità circa i ricoveri di estrema urgenza.