Regione Puglia: in commissione sanità: screening neonatali Sma, indagine sulle morti covid a Taranto e vaccini ai fragili e nelle aziende

Screening neonatali dell’atrofia muscolare spinale (SMA): procede in tempi solleciti

la fase preliminare che concretizzerà le previsioni della recente legge regionale (n. 4/2021), che li ha aggiunto agli altri accertamenti obbligatori post natali. Nell'audizione davanti alla terza commissione (sanità) del Consiglio regionale, convocata dal presidente Mauro Vizzino su richiesta del presidente della commissione bilancio Fabiano Amati, si è appreso che l'unità operativa individuata, il laboratorio di genomica dell'Ospedale Di Venere di Bari, ha già redatto il protocollo esecutivo. Per l'acquisito di materiali, reagenti e kit è calcolato un budget di circa 975mila euro per 24 mesi. L'asl di Bari è disponibile ad anticipare i tempi della gara per la fornitura e l'Assessorato regionale considera corretto il procedimento, ai fini del finanziamento del progetto. L'avvio effettivo delle attività non dovrebbe tardare.

Bocciata a maggioranza la proposta di legge del gruppo consiliare Fratelli d'Italia, primo firmatario il consigliere Renato Perrini, che chiedeva l'istituzione di una commissione di studio e d’inchiesta sulla mortalità elevata nell’Ospedale Moscati per complicazioni legate al covid-19. Il capogruppo Ignazio Zullo ha anticipato una nuova pdl che estenderà lo studio del fenomeno all'intera Puglia. Nel corso del dibattito, l'assessore regionale alla sanità Pierluigi Lopalco ha osservato che la percezione della quantità dei decessi non è sufficiente a determinarne oggettivamente la gravità: non basta il dato grezzo della mortalità da covid, va considerato il dato clinico più dettagliato, per valutare quanto successo nell'ospedale rispetto ad altri. Il proponente Perrini ha ribadito che la proposta di legge intendeva stabilire una forma di collaborazione con il governo regionale, ha raccolto le preoccupazioni dell'opinione pubblica locale e serviva a garantire trasparenza sulle vicende, anche per rispetto del personale che opera nel Moscati.

La Regione Puglia è tecnicamente pronta ad attivare punti straordinari di vaccinazione anti covid-19 nei luoghi di lavoro, ma senza il disco verde della struttura commissariale nazionale non si potrà dare avvio alla vaccinazione nelle aziende. Sono state sentite le organizzazioni datoriali e sindacali, ha fatto presente l'assessore alla sanità Lopalco, sono state delineate le linee guida di massima, ma solo oggi l'Inail ha stilato una proposta di priorità dei codici Ateco. L'indisponibilità di vaccini non dovrebbe tuttavia consentire, prima di giugno, al commissario Figliuolo di dare l'indispensabile via libera formale a tutte le Regioni e rendere effettivamente operativi gli hub vaccinali aziendali.

Ad oggi 1milione 400 mila cittadini pugliesi hanno ricevuto la prima dose vaccinale e dei 20 milioni di dosi di vaccini anticovid in arrivo a giugno, 1.5 milioni sono riservati alla Puglia. Per più della metà (800mila dosi) si tratta di prodotti Pfizer, che potranno incentivare le consegne ai medici di base, per la vaccinazione dei soggetti più fragili, loro affidate. Lo ha dichiarato il direttore del Dipartimento Salute della regione Puglia Vito Montanaro, nell'audizione sul programma vaccinale della medicina generale, richiesta dalla consigliera Parchitelli. Montanaro ha ribadito l'urgenza di tornare al tavolo del comitato permanente regionale per rimodulare l'approccio organizzativo, con i sindacati medici OOSS, FIMMG, SMI, SNAMI, i cui rappresentanti sono stati ascoltati nella seduta.

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