Left: stop ai litigi, largo ad idee e confronto
Le immagini diffuse del Castello Alfonsino, finalmente di nuovo fruibile, riempiono di gioia specialmente in questo periodo storico
in cui i segnali di speranza e di rinascita diventano vitali.
Forte a Mare è splendido e potrebbe diventare splendida l’area su cui sorge. In un giorno di festa riteniamo che la prima garbatezza istituzionale sarebbe stata quella di evitare le polemiche e godere dello spettacolo che dalle immagini pubblicate si intuisce doveva trattarsi di una vera meraviglia.
Fortunato chi ha potuto partecipare alla visita nel godere della vista dal vivo, un po’ meno fortunato nel sorbirsi come sottofondo l’ennesima polemica del Sindaco a cui è rimasto solo Topo Gigio con cui litigare per poi completare l’album. Purtroppo, notoriamente concentrato più su se stesso che su ciò che lo circonda, probabilmente è stato scosso dal fatto che si parlasse del castello e non di lui. Questa volta bersaglio della polemica è stato eletto la funzionaria del Ministero Piccarreta.
In un giorno così e di fronte a tanta bellezza la polemica sembrava necessaria come il formaggio sul pesce e sarebbe stato interessante invece un dialogo istituzionale per lavorare allo sviluppo della struttura in chiave turistica. Sarebbe importante capire bene cosa farne del castello e dell’area.
Se ci fosse stato un minimo di coerenza nell’azione amministrativa del Sindaco e dei suoi ormai sparuti idolatranti sostenitori, si sarebbe dato corso al programma elettorale almeno nei punti salienti. Caposaldo del programma, infatti era che l’area di fronte al castello doveva essere demolita e bonificata, anche per valorizzare il monumento. Oggi l’insediamento dismesso è di proprietà della A2A ed in passato ospitava la centrale termoelettrica di Brindisi Nord. Da sempre combattiamo perché quei terreni siano restituiti alla città e ad utilizzi legati alla portualità. Le immagini della bellezza alfonsina dovrebbero ancora di più convincere in tal senso. Ma pare che il Sindaco sia stato folgorato più dalla idea dei nuovi insediamenti industriali dell’azienda lombarda con il suo progetto di cittadella della pattumiera al posto della centrale che dalla bellezza dell’antico castello.
A qualcuno di noi è venuta naturale la battuta che la stizza del primo cittadino nel giorno dell’inaugurazione fosse proprio dovuta al fatto che una struttura così bella di fronte alla ex centrale, potesse rovinare i piani industriali dell’azienda.
Veramente non vediamo logica in tutto ciò e rimaniamo sorpresi sempre di più di come di fronte agli interessi la coerenza politica si sgretoli e di come non si sia capaci di difendere il nostro territorio dagli scippi.
Non siamo per niente contrari a questo tipo di sviluppo industriale ma le stesse opere possono essere realizzate su altri terreni, non lì in area portuale e di fronte al castello.
Andando oltre e superando la polemica inutile del bel giorno della riapertura del castello che con stile non è stata colta dalla funzionaria Piccarreta, riteniamo che adesso sia doveroso un dibattito su cosa deve diventare tutta quell’area su cui si stanno realizzando delle opere importanti per lo sviluppo futuro. Sarebbe bene discutere sull’utilizzo della struttura che può diventare un elemento di grandissimo pregio e fungere da spinta per ripensare mobilità e urbanistica dell’intera costa a Nord della città, da sempre abbandonata a sè stessa. C’è da ripensare la viabilità ed i collegamenti anche via mare. Nelle vicinanze c’è il porto turistico, la nuova spiaggia di Materdomini che si sta terminando, ci sono delle aree pubbliche e private che potrebbero essere sfruttate come l’ex campeggio Materdomini, Babylandia, la ex piscina olimpionica di proprietà della Marina Militare.
Poteva essere l’occasione per parlare di questo, idee e dialogo più che le solite bacchettate da maestrino che per gli altri sta a guardare le virgole, per sé nemmeno i punti.
Brindisi Left
Il coordinamento cittadino