C'è chi dice NO. (Movimento Libero e Progressista)

La fretta di raggiungere la vetta dell'Olimpo, di scrivere una"pagina nuova" nella storia cittadina

induce spesso i governatori ad assumere provvedimenti che producono un'ampia ed immediata resa di consensi, ma spesso lasciano rogne secolari ai posteri.

Ci siamo inventati il fiume sull'asfalto, i gerani della "nunna Chicchina", "lutrainu ti mestu Peppu", le carrube di Ubaldo Lai, i raggi laser di piazza Orsini. A giorni approderanno sotto l'arco della Porta Grande i gironi dell'inferno Dantesco versione "street art" laddove, da decenni, si aspetta una seria ridefinizione urbanistica della piazza, una soluzione strutturale al problema della viabilità, della sosta, una risposta compiuta ai mille problemi quotidiani dei residenti ecc…

ecc…ecc….

Tranquilli verrà il tempo della rigenerazione urbana, dell'isola pedonale integrale, degli stalli telecomandati, dei parcheggi pluripiano, delle fruibilità commerciale totale...sistemeremo tutto.

Intanto godetevi lo spettacolo!! Tutti col naso all'ingiù e gli occhi strabuzzati a zigzagare nella "selva oscura" dei tavolini sparsi in ogni anfratto, a rimirar la bellezza grassa di un Centro Storico Tavolinato come una colossale mangiatoia dove sfuma in lontananza il barocco in favore di uno spritz, di una melanzana o un carciofo fumante che da' più felicità.

Tutti contenti ? direi di si!! Va bene anche questo finchè dura il carosello e finchè ci sono i soldi (a debito) da spendere.

Noi, però, sentiamo il dovere di mettere qualche pulce nell'orecchio, perchè se cambia il vento, se la qualità dell'offerta enogastronomica, culturale, di servizi non cresce in modo armonico, il trend turistico

potrebbe interrompersi, la curva calare, gli investimenti diventare improduttivi e le aziende chiudere con la stessa velocità con cui stanno aprendo.

E' necessario, ora più che mai, ritrovare lo sguardo lungo di chi in passato su questi temi ha lungamente ragionato, pianificato, discusso, quando all'orizzonte non c'erano che macerie e degrado. Abbiamo

fatto grandi passi in avanti ora bisogna consolidare i risultati raggiunti e per questo ci vuole un nuovo grande piano strategico che guardi al futuro dei prossimi decenni.

Si abbandonino, dunque, le lusinghe del Pop ad ogni costo e si torni a puntare un pò anche sulla qualità e sulla ricerca della bellezza.

Nessuno entra in un museo pervedere la cornice di un quadro e mangiare i pop corn.

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