Regione Puglia: i lavori della Commissione congiunta VI e III in sede congiunta presiedute da Donato Metallo e Mauro Vizzino.
Sono stati trattati argomenti sanitari in ambito scolastico, socio-assistenziale e lavorativo.
In prima istanza sono stati affrontati, su richiesta del consigliere Giacomo Conserva (Lega), l’attuazione delle misure previste dal “Piano Salute Scuola”, l’istituzione dei Toss (Team operatori sanitari scolastici), l’andamento reale del piano vaccinale per il personale scolastico e la riapertura definitiva delle scuole in presenza.
Nel merito è stato ascoltato l’assessore alle politiche della salute Pierluigi Lopalco, il quale ha detto che la riapertura dell’anno scolastico sarà garantita in totale sicurezza, anche sulla base dell’esito delle vaccinazioni del personale scolastico. Prima dell’avvio del prossimo anno, gli studenti avranno la possibilità di vaccinarsi. Infatti dal 26 agosto partirà la campagna di vaccinazione, come previsto dal Piano, dando la possibilità di copertura agli adolescenti dai 12 ai 18 anni, che già da oggi possono prenotarsi. Relativamente alla presenza nelle scuole dei Toss sarà garantita al fine di implementare una visione strategica e ricostituire un nucleo di supporto scolastico che sarà la chiave di volta tra il sistema scolastico e sanitario, per attuare tutti i programmi di prevenzione che vedranno come protagonisti i ragazzi in età scolastica. In ultimo, nel Piano salute scuola sono previsti anche gli screening rapidi.
A seguire, l’audizione richiesta dal consigliere Antonio Gabellone (FdI) sulla problematica relativa all’integrazione scolastica nelle scuole della Puglia. Gabellone ha stigmatizzato che non è più possibile dare seguito a simili situazioni di assoluta precarietà, di cui non c’è certezza sulla prosecuzione del servizio e in più, la ristrettezza delle risorse si accoscia alla riduzione delle ore del servizio prestato dagli operatori.
L’assessore al welfare Rosa Barone, intervenendo sul punto, ha detto che si sta lavorando all’unisono con gli assessori alla sanità e istruzione. Il vero problema riguarda le scuole primarie e secondarie di primo grado che si avvalgono di servizi offerti dagli ambiti sociali e la mancanza di uniformità tra le scuole superiori e inferiori. La voglia è di invertire la marcia e dare dignità a questi lavoratori, partendo da un lavoro di sintesi. Si sta procedendo ad adottare tutti gli strumenti necessari per assicurare il servizio sin dall’inizio del prossimo anno scolastico.
L’assessore all’istruzione Sebastiano Leo ha precisato che si tratta di un ambito non di competenza esclusivamente regionale e che quindi si deve affrontare anche a livello nazionale. È uno dei problemi più importanti in assoluto da affrontare, per essere di supporto ai vari programmi messi in essere, dando allo stesso tempo dignità a genitori e operatori scolastici.
Sempre su richiesta del consigliere Antonio Gabellone (FdI) è stata portata all’attenzione delle Commissioni, la situazione fallimentare della Società GRS s.r.l. che gestiva la RSSA San Vincenzo di Miggiano, sub concessionaria della Medicare s.r.l. Una struttura autorizzata per 64 posti letto, che però prima della chiusura ne ospitava 27 anziani.
Hanno partecipato all’audizione il curatore fallimentare della GRS Antonio Benegiamo, il sindaco del Comune di Miggiano Michele Sperti, i rappresentanti di Medicare e il segretario territoriale della UIL di Lecce Antonio Tarantino.
È stata evidenziata la situazione caratterizzata da una forte carenza di continuità assistenziale nei confronti degli ospiti, che ha determinato la chiusura della stessa struttura, scaturita dalla volontà espressa dai lavoratori di non accettare la retrocessione della gestione a Medicare, per i numerosi contenziosi pendenti, avviati prima del subentro della GRS.
Gli interventi si sono svolti alla presenza della dirigente regionale del Servizio assistenza alle persone Elena Memeo, la quale ha chiarito inequivocabilmente che in virtù della legge regionale vigente non è possibile dare in gestione la struttura ad altro soggetto. Ha proseguito dicendo che il termine per aderire alla nuova normativa è scaduto a gennaio 2020 e che Medicare non ha presentato alcuna istanza di conferma di autorizzazione all’esercizio, nonostante gli uffici regionali abbiano tentato in più modalità, a farle recapitare lettera di sollecito. Pertanto ad oggi le due strutture non esistono più e dal punto di vista amministrativo non c’è alcuna possibilità di far rivivere le due strutture.