Movimento libero e progressista: Vergogna
Sembra volgere al termine il calvario dei 141 Operatori Socio Sanitari (OOSS) di Brindisi
che a Gennaio scorso erano stati cortesemente accompagnati fuori dalla porta dei reparti Covid dove avevano prestato il loro servizio con sacrificio ed abnegazione per un intero anno nel cuore della pandemia.
Saranno ricollocati con contratto a tempo indeterminato nella cooperativa “Colser” di Parma (e nella consociata “Meridionale” di Bari) che si è aggiudicata la gara CONSIP per la pulizia degli ospedali e degli immobili ASL della Provincia di Brindisi così come sancito dal tavolo di concertazione SEPAC. Insieme a loro transiteranno nella Colser anche i circa 170 inservienti precari della Sanità Service la cui sorte, da tempo in bilico, sta molto a cuore tanto ai sindacati quanto al Direttore Generale della ASL dr. Pasqualone.
Tutto bene quel che finisce bene? Si direbbe di si! Ma non s’odono squilli di tromba, ne tintinnar dei calici, ne si leggono i comunicati roboanti che accompagnarono il raggiungimento dell’accordo qualche mese fa. Qualcosa evidentemente non torna.
Intanto una parte consistente della platea storica degli OOSS della famosa graduatoria del 2009 hanno rigettato anzitempo l’accordo rifiutando l’umiliazione del de-mansionamento. A questi si vanno aggiungendo nelle ultime ore una ventina di lavoratori che si sono defilati ritenendo miserevole il nuovo contratto e impraticabili per loro le condizioni di lavoro. In definitiva dei 141 OOSS reduci della famigerata graduatoria del 2009 persa nelle nebbie degli uffici amministrativi, solo una settantina di loro, presi per fame e con la morte nel cuore, hanno firmato un contratto a “tempo non determinato” di 36 ore settimanali, con orario giornaliero spezzato ( es. 3 ore di mattina in un plesso e 3 di pomeriggio in un altro), per uno stipendio lordo di 1.050 euro equivalenti ad un netto in busta paga di circa 800 euro. Condizioni al limite della sopravvivenza per famiglie mono-reddito, per donne sole con figli a carico, per chi ha un mutuo da pagare o figli da far studiare ed assolutamente sconveniente che per chi viene da lontano come dal Salento
E questo sarebbe un buon accordo sindacale? Una soluzione degna per operatori sanitari che si sono dannati anima e corpo nel vortice della pandemia? E’ una soluzione degna per OOSS qualificati nel 2019 dalla Regione Puglia e che in questi 13 anni hanno visto stabilizzare davanti a loro colleghi diversamente e successivamente abilitati? E’ una soluzione degna per chi è stato gabellato da chissà quanti riservisti e raccomandati oltre che da una nutrita pattuglia di inservienti Sanità Service generosamente riqualificati in fretta e furia dopo un sopralluogo dei NAS nelle corsie del Perrino? Questa vicenda è la rappresentazione apologetica di come il lavoro di tante donne e tanti uomini sia ancora merce di scambio a servizio dei poteri forti. Ed ora a questi poveri diavoli si chiede magari di chiudere il becco perhè poco e meglio di niente e nulla possono legalmente pretendere.
Grazie a tutti: ai sindacalisti, agli assessori regionali Lopalco e Caroli, ai consiglieri provinciali e regionali che hanno dato conforto (e nulla più), all’integerrimo direttore generale dr. Pasqualone tutore della legge e del diritto, e soprattutto al presidente Emiliano che ha lungamente delegato ad altri questa rogna per continuare egli a giocherellare con la graduatoria del “Riuniti”di Foggia che tiene circa 12.000 Operatori Socio Sanitari “idonei” legati alla corda della speranza per un giro di giostra, quella giostra da lui messa su con il “concorsone” proprio nell’immediatezza della sua elezione.
Tutto questo succede mentre il governo centrale annuncia che negli 1,8 miliardi destinati alla sanità nella finanziaria 2022, sono inseriti i fondi per stabilizzare gli Operatori Sanitari che si sono spesi per arginare gli effetti della pandemia per almeno sei mesi nel periodo compreso tra gennaio 2020 ed aprile 2021. Già proprio i nostri precari che anziché essere stabilizzati in via definitiva come OOSS , da domani torneranno si in ospedale ma per pulire i cessi a 800 euro al mese ( con rispetto parlando per chi svolge tali mansioni). Quando si dice insieme al danno la beffa
MOVIMENTO LIBERO E PROGRESSISTA