Da Tony Matarrelli un comunicato sulle primarie.

Certo è che in politica si può dire tutto ed il suo contrario, soprattutto quando si è colti dalla frenesia della competizione. Però, almeno il limite della verosimiglianza, quando si compete nell'agone del centrosinistra e quando si mira ad innalzarne il tono del dibattito, bisognerebbe evitare di infrangerlo.

Così si potrebbe evitare, ad esempio, di rovesciare la verità dei fatti come qualcuno ha provato a fare ascrivendo il (de)merito dell'elezione del presidente della provincia di Taranto a Michele Emiliano, in qualche maniera addossandogli responsabilità di cui non era portatore e provando a velare il suo operato di trasformismo.

La recente cronaca racconta «tout court» come lo stesso Emiliano abbia bloccato in prima persona e su due piedi l'operazione di convergenza tra centrodestra e centrosinistra che si tentava di combinare in territorio di Brindisi, rigettandone la natura e gli intenti. Così come peraltro aveva provato a fare a Taranto, esprimendo un giudizio «tranchant» sul sindaco di Massafra poi assurto al rango di presidente di quella provincia.

Appare dunque singolare che si provi a colpevolizzare proprio chi ha mantenuto un atteggiamento di trasparente intransigenza e certamente di garanzia dinanzi a operazioni che il centrosinistra nella sua interezza non ha condiviso. E' ipotizzabile, allora, che più di qualcuno si stia cimentando – forse in assenza di argomenti migliori – nella pratica dell'avvelenamento dei pozzi, anziché confrontarsi, come necessario, sull'agenda politica, sulla tensione ideale, sulle misure necessarie a garantire il salto di qualità della Puglia. Chi si sente chiamato in causa si fermi prima di procurare ulteriori danni: quell'acqua è, mai come questa volta, un prezioso bene comune. Dal giorno successivo a quello delle primarie, infatti, si dovrà stare tutti insieme dalla medesima parte, che è quella di un centrosinistra dai confini netti e giammai torbidi.

Toni Matarrelli

Deputato della Repubblica