Le votazioni per il rinnovo del consiglio provinciale. Alcune considerazioni dell'Ebreo errante.

Abbiamo ricevuto e volentieri pubblichiamo un contributo da parte dell "Ebreo errante",

un nostro collaboratore di vecchia data che preferisce l'anonimato per ovvi ed intuibili motivi. La scelta dello pseudonimo è attinente alla personalità di chi scrive. Sono sue considerazioni, ovviamente opinabili. Noi riteniamo di dover ospitare qualsiasi voce e magari anche qualche risposta. Se i destinatari di questo contributo volessero esternare la loro posizione saremmo ben disponivili ad accoglierli nella nostra testata. Buone cose da parte della redazione di www. mesagne.net!

 

Le elezioni per il rinnovo del Consiglio provinciale di domenica scorsa hanno visto come primo eletto, inaspettatamente il sindaco di Villa Castelli Giovanni Barletta che fu eletto con una lista civica di sinistra «Diventerà Bellissima» il 26 maggio del 2019. Un qualcosa che ha sorpreso tutti, considerato che le credenziali della vigilia prevedevano Toni Matarrelli, sindaco di Mesagne, destinatario di una caterva di voti. Così non è stato e le supposizioni, le analisi che sono state comunicate tramite i social e le testate online provinciali sono state le più disparate ed alcune volte senza alcuna logica politica. Proprio così! La politica risponde a determinati requisiti di logica e nessun progetto viene varato se in un entroterra di operatività non vi è un qualcosa di concreto, di realizzabile, di possibile ovviamente agganciato ad una logica stringente.

Toni Matarrelli era convinto di poter essere il maggior suffragato, ed aveva lavorato per questo dal giorno dopo la sua elezione a Sindaco. La defenestrazione di Pompeo Molfetta non era dovuta ad una cattiva amministrazione dell’ex sindaco quanto ad una propria esigenza di poter rimanere nel “giro” della politica attiva. E badate bene che dopo l’operazione “Molfetta” ovviamente da lui gestita ma messa in atto dai propri fidi, ha cercato spazio prima durante la gestione del Commissario prefettizio Gemma Cicoria, a seguire durante la campagna elettorale quando ha sentito l’alito caldo sul collo di Rosanna Saracino superata solo per l’apporto avuto dalla zona Carmine e Papa Sisto ed infine con l’occupazione dei comparti amministrativi attraverso la distribuzione di incarichi per il disbrigo degli affari municipali ed a seguire con la nomina dei dirigenti, ovviamente per la cronaca sbandierati come i più efficienti ed i più validi a disposizione anche se con qualche apporto fuori città.

Tutto questo mirava e tuttora mira a cancellare quel passo indietro fatto nel 2018 quando Massimo d’Alema ma soprattutto gli Abaterusso Ernesto (consigliere regionale) e Gabriele (Sindaco di Patù), gli impedirono la candidatura a capeggiare la lista di “Articolo Uno” che fu poi appannaggio della presidente nazionale di Legambiente Rossella Muroni.

E carissimo Pompeo, il risultato ottenuto da Matarrelli non scalfisce i rapporti tra i Vizzinos (come tu li chiami) ed il nostro Sindaco; non possono contrapporsi sarebbe la loro fine e questo lo sanno tranquillamente. Per altro i Vizzino calzano alla perfezione come politici a chi ha ambizione di rientrare nei giri nazionali, perché sanno di non avere idonee competenze, magari aspettano qualche promozione politica del “socio”, quando sarà tempo per realizzare l’aspirazione per diventare sindaco ma per il resto devono quotidianamente occuparsi di tutto il contesto che produce aggregazione e voti elettorali.

Quel che, invece, è avvenuto domenica scorsa suona come sonora sconfitta, tra le altre cose inattesa rispetto alle aspettative che avevano Emiliano-Lacarra-Boccia-De Caro.

Qualcuno avrà seguito la questione del civismo mesagnese e come questo sia stato poi una piattaforma da copiare a livello regionale.

Orbene Emiliano attraverso il civismo ha raggranellato circa 200 mila voti nella sua rielezione e subito dopo ha guardato, senza mai una sola parola ufficiale a Giuseppe Conte quando si diceva e si dava per certo la nascita di un nuovo partito. L’unica cosa che si è vista alla luce del sole è stato il coinvolgimento dei 5 stelle a livello regionale con l’inclusione nella Giunta della Rosa Barone e con la sola esclusione di Antonella Laricchia. Per il resto gli esclusi da Emiliano nella spartizione della Puglia cominciano ad organizzarsi come Paolo Pellegrina che domenica scorsa ha presentato Puglia protagonista a Crispiano con la presenza di Dario Stefano, Fabiano Amati ed altri esclusi dalle scelte del Presidente.

Ma qualcuno si è chiesto come Emiliano abbia scelto “il civismo”? A guardare la storia di Matarrelli c’è da osservare che Toni si è sempre distinto come grosso organizzatore del consenso elettorale, fin dai tempi del suo trascorso universitario a Lecce, e questa dote è stata varie volte utilizzata sia nelle elezioni interne per la rappresentanza nei congressi di partito, sia  nelle campagne elettorali con votazioni comunali, regionali e nazionali di Camera e Senato.

E Nicki Vendola ne sa qualcosa perché quando nello scontro con Bertinotti ha scelto di Fondare Sinistra Ecologia Libertà (Sel) è stato proprio Matarrelli, uno dei maggiori artefici della sopravvivenza del gruppo vendoliano, attività poi ricompensata da Nicki Vendola con l’elezione di Toni a Consigliere Regionale ed a parlamentare, in quest’ultima circostanza lasciando a casa Onofrio Introna, coordinatore regionale del centrosinistra.

E proprio queste qualità di Matarrelli, che da sempre sono piaciute ad Emiliano il quale tra le altre cose ha sempre gradito più che i voti soprattutto i suggerimenti di carattere organizzativo. Per tutto questo Emiliano ha elargito ricompense con Presidenze di Commissioni a Mauro Vizzino e con la presidenza dell’Autorità Idrica Pugliese allo stesso Matarrelli.

Appare chiaro per chi legge con attenzione sia i movimenti di Emiliano sia gli ultimi interessamenti del Presidente a Brindisi avrà capito che qualcosa di grosso sta accadendo e chi sa guardarsi intorno potrà certamente percepire che l’interesse, ovviamente di carattere politico, è rivolto verso i fondi di PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) che stanno arrivando alla Provincia, dove necessariamente occorre un politico di esperienza oltre che fidato ma anche e soprattutto di gradimento dell’elettorato.

Ed ecco alla vigilia delle elezioni provinciale un sindaco come Rossi che dichiara che nominerà vicepresidente il più suffragato degli eletti, nonostante il Pd lo avesse dissuaso dall’esternare simili dichiarazioni, ed il giorno dopo che la nomina non sarà rivolta verso il più suffragato, aiutato anche dal passo indietro di Giovanni Barletta (Sindaco di Villa Castelli).

Ed appare chiaro che il malumore di Matarrelli non è quello di essere risultato secondo nelle elezioni del consiglio provinciale, quanto quello del politico, agli occhi della nomenklatura barese, che riscuote poco credito come candidato nell’Alto Salento. Tutto da rifare, quindi con una Provincia di Brindisi da gestire nel migliore dei modi ma soprattutto con un metodo totalmente diverso da quello utilizzato nella gestione della città di Mesagne.

Toni Matarrelli non dispera! Lascia scivolare tranquillamente le critiche di Pompeo Molfetta, e non risponde mai a quanti lo criticano, così come fatto in altre circostanze, mira ad avere rapporti più sereni con il Pd e forse con l’apporto della gestione provinciale potrà mediare per unificare le varie sinistre presenti sul territorio.

Un lavoro duro e continuo per dimostrare alla Puglia (di Bari) il valore e la specificità delle proprie competenze perché dovrà dimostrare alla nomenklatura che la sua attività e la sua esperienza sono strumenti in grado di raccogliere un considerevole consenso atto a rientrare nel “primo cerchio” della politica regionale e che le votazioni di domenica scorsa sono di poco conto rispetto al contesto politico più generale.

Ovviamente nel duro lavoro che lo attende non ci sarà spazio per esprimere propri giudizi sui colpi di destra del Presidente, come quello di questi giorni, da quanto si dice, di nominare Rocco Palese nuovo Assessore alla Sanità della Regione Puglia

L’Ebreo errante

Foto: Borgo dei presepi, il Municipio.

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