Venti di guerra a sinistra (di Giuseppe Florio)
Se non è una dichiarazione di guerra, poco ci manca. Ma la calata a Mesagne dei big regionali di Sinistra Ecologia Libertà promossa e organizzata dall'ex assessore Maria De Guido si configura come un autentico segnale di belligeranza. Obiettivo – non dichiarato – il deputato Toni Matarrelli, impegnato a sostenere pubblicamente alle primarie regionali il presidente del PD pugliese Michele Emiliano. Proprio l'alibi delle primarie copre l'iniziativa programmata dalla De Guido: una manifestazione per il prossimo 13 ottobre a sostegno del candidato sellino Dario Stefano, presenti – oltre allo stesso competitor – anche l'assessore regionale al lavoro Leo Caroli e, attenzione, il «lidèr maximo» Nichi Vendola. Tra i relatori non previsto proprio l'intervento di Matarrelli, allo stato dei fatti e con tutta evidenza, il più alto esponente istituzionale di SEL in terra di Brindisi.
Non si tratterebbe di uno sgarbo, pure intenzionale, ma di una strategia pianificata anche da Vendola e volta ad indebolire, ove possibile, le armate del parlamentare mosse in favore di Emiliano: e proprio a Mesagne, in casa «sua». Applicando ecletticamente la psicanalisi alla scienza politica, è questo il momento in cui la figlia prova ad uccidere il padre: quello cioè in cui Maria De Guido, «pasionaria» intelligente e sensibile, tenta l'emancipazione da colui che era stato il suo pigmalione, almeno fino alla scelta – condivisa dal partito vendoliano mesagnese – di defenestrarla dalla giunta Scoditti per agevolare il rimpasto voluto dal sindaco. Il boccone non sarebbe andato giù, o almeno non facilmente, all'«assessora», la quale avrebbe incolpato dell'operazione – più in cuor suo che manifestamente – tanto Matarrelli quanto il capogruppo consiliare Pompeo Molfetta.
Anche a causa di ciò, il lento ma inesorabile allontanamento umano prima e poi politico dal gruppo dirigente locale di SEL; poi il ritrovato feeling con una parte del PD (quella in sofferenza, con a capo Vincenzo Montanaro e Mariella Vinci); poi ancora l'adesione al progetto di Dario Stefano, certamente in linea con gli indirizzi del partito regionale ma in aperto contrasto con la partita giocata da Matarrelli.
Sarà interessante capire che collocazione troverà la De Guido, al momento formalmente iscritta in Sinistra Ecologia Libertà ma ritenuta un corpo estraneo nella sezione mesagnese di via Roma. Certamente nessuno la ritroverà al seguito di Pompeo Molfetta, quando si avvierà la campagna elettorale per le elezioni amministrative, anzi. L'ipotesi, di giorno in giorno più insistente, è che la De Guido si cimenti in prima persona contro Molfetta, o candidandosi semplicemente a sedere tra gli scranni consiliari o, operazione che necessiterà di maggiori energie, organizzando una lista (forse tutta al femminile) a sostegno dell'altro candidato sindaco, «altro» nel prevedibile contesto di un centrosinistra spaccato.
Lista di cui la sellina potrebbe essere leader insieme all'ex consigliera comunale Mariella Vinci, la quale aveva aderito con particolare passione civile al proprio mandato elettorale, dimettendosi poi amaramente, in polemica con il sindaco, con il contesto di svilimento del ruolo consiliare e con la parte del PD che era sembrata avversarla.
Interpellata, Maria De Guido non conferma e non smentisce: «Non ho ancora deciso nulla, vedremo dopo le primarie». Come a dire: ora pesiamo le nostre forze, contiamoci.
Giuseppe Florio