Movimento Libero e Progressista: i diritti dei lavoratori vanno tutelati sempre.
Eppure succede che nel nostro territorio alcune “figure professionali” restino prive di qualsiasi forma di tutela per tutto il periodo natalizio.
Le educatrici, gli educatori e gli Operatori socio sanitari (OSS) nei Servizi di Integrazione Scolastica sono figure preziosissime che perseguono l’obiettivo di favorire l’integrazione dei minori più fragili a partire dalla scuola dell'infanzia.
Sono quelle Donne e quegli Uomini che tutti gli anni restano accanto ai nostri bambini, giorno dopo giorno in silenzio e con professionalità, accompagnano e supportano le scuole nello svolgimento delle quotidiane funzioni educative e didattiche, favoriscono la realizzazione di quei compiti che la Costituzione italiana assegna agli Istituti scolastici.
Nel nostro territorio, però, (così come, purtroppo, in moltissime altre realtà!), ogni anno, queste figure professionali sono costrette a sottoscrivere contratti che li tutelano solo per determinati periodi, ovvero dall’apertura della scuola sino alle vacanze natalizie e poi dall’Epifania sino alla chiusura della scuola.
Come mai?
Il servizio di integrazione scolastica è fornito dall'Ambito Territoriale Sociale, che per il nostro territorio è il BR4.
L’Ambito, per scegliere a chi affidare i delicati compiti svolti da queste figure, indice una gara e redige, quindi, un Capitolato d’Appalto nel quale definisce tutti gli aspetti delle modalità di svolgimento del servizio messo a gara e, soprattutto, tutti gli obblighi a cui l’azienda o l’ATI (Associazione temporanea d’Imprese) dovrà attenersi qualora risultasse vincitrice di gara.
Ebbene, finora nel nostro Ambito Territoriale, nessuno ha mai pensato di inserire una clausola che prevedesse la durata continuativa dei contratti di lavoro di operatrici ed operatori almeno nel periodo natalizio e avere così un unico contratto per la durata dell'anno scolastico.
Al contrario, all’ATI attualmente aggiudicataria dell’appalto è stato consentito di sottoscrivere contratti che vanno da settembre al 23 dicembre, si interrompono e, poi, ripartono dal 10 gennaio al giugno successivo.
Cosa comporta questo? Che in quel periodo di “blocco contrattuale”, gli operatori vedono liquidati ferie e permessi non goduti (se ce ne sono) e bloccati i ratei delle ferie, dei permessi, della tredicesima, del TFR e, soprattutto, quando il contratto riparte a Gennaio si ritrovano 0 ore di ferie e permessi, vedendosi costretti a dover utilizzare i permessi non retribuiti per assentarsi.
Da pochi mesi, nel nostro territorio, è stato istituito un Consorzio e si spera che il cambio di forma corrisponda anche ad un cambio di sostanza, perché è chiaramente difficile che si alzi la voce di quei lavoratori che si trovano sotto la spada di Damocle di un contratto a scadenza.
Segnaliamo questa ingiustizia sul piano della tutela del lavoro e dei diritti di queste figure professionale, ricordando che il Comune di Mesagne è capofila dell’Ambito, per cui ci auguriamo che chi proclama e sbandiera di tenere alle sorti dell’integrazione scolastica dell’ambito BR4 si prodighi, poi, concretamente per la loro salvaguardia.