Vaccinazioni, Amati: “Denunciato giovane che voleva corrompere infermiere del centro di Fasano-Conforama”

FASANO – “È stato denunciato ai Carabinieri di Fasano un giovane

che, presentatosi al centro vaccinale di Conforama, intendeva offrire soldi ad un infermiere per fingere la somministrazione del vaccino. Il sentimento no-vax ha raggiunto un tale livello di follia che si tenta addirittura di pagare per garantirsi la malattia”.

Lo comunica il Presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati.

“Questa notizia è da considerarsi esemplare sia per il rigore del personale sanitario che per far desistere chiunque avesse in animo di produrre simili iniziative.

La vaccinazione è un trattamento sanitario a valore collettivo, cioè un dovere di tutti i cittadini, per cui nessuno può pensare di poter danneggiare gli altri sulla base di una decisione infondata e frequentare tranquillamente tutti i luoghi entrando in contatto con chi ha fatto il proprio dovere.

I fatti. Qualche giorno fa un giovane pugliese si è presentato al centro vaccinale di Fasano-Conforama per ottenere una certificazione di esenzione, presentando documentazione rilasciata da un’altra regione italiana. Gli operatori del centro vaccinale facevano presente sia l’incompetenza a rilasciare le certificazioni d’esenzione sia le proprie perplessità sulla validità della documentazione presentata.

Lo stesso giovane si ripresentava il giorno successivo nello stesso centro e dopo aver effettuato tutto il percorso amministrativo per accedere alla vaccinazione, proponeva all’infermiere il pagamento di una somma di denaro in cambio dell’attestazione di avvenuta vaccinazione senza la somministrazione.

Al netto rifiuto dell’operatore sanitario conseguiva l’allontanamento del giovane dal Centro vaccinale.

Ringrazio l’infermiere che ha subito il tentativo di corruzione per aver opposto fermezza e alta qualità professionale e civica, e ringrazio i responsabili del Centro vaccinale, nella specie la dott.ssa Antonella De Simone, che senza esitazioni e paternalismo hanno deciso di denunciare l’accaduto all’autorità giudiziaria”.

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